Lungo e toccante discorso quello del sindaco di Monza Paolo Pilotto in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. “Il 2 giugno è un giorno di Festa così importante che “non si va al lavoro” (anche se
oggi è domenica, e quindi non ce ne accorgiamo del tutto), le persone si sentono in
“libera uscita”, famiglie ed amici si riuniscono, qualcuno si occupa della sua casa,
qualcuno riposa, qualcuno esce, passeggia, viaggia- ha detto il primo cittadino monzese -. Ma la bellezza della festa non sta solo nel vestito bello o nel riposo o nell’incontro. La bellezza della festa sta anche nel condividere insieme il perché si fa festa, il significato che motiva ogni festa e anche questa festa”.
Monza, Pilotto: “La festa della Repubblica e la Costituzione”
Lo stesso Pilotto ha spiegato che “la festa del 2 giugno, la festa della nostra Repubblica, in realtà è una sorta di magnete, che per attrazione richiama all’attenzione di tutti un’altra data storica, che diede alla scelta della Repubblica e alla nostra Comunità nazionale i fondamenti necessari per
reggere nel tempo. Approvata e promulgata nel dicembre 1947, entrata in vigore il 1°
gennaio 1948, la Costituzione della Repubblica Italiana diventò il faro giuridico del
nostro popolo, e non solo, la legge fondamentale che nell’enunciare i diritti e i doveri
di ogni persona, le prerogative e gli impegni di ogni organo dello stato, gli equilibri
necessari all’interno dell’ordinamento della Repubblica, pose le premesse per
sostenere le aspirazioni dei singoli e di un intero popolo”.
Monza, Pilotto: “La festa della Repubblica e i nostri padri e madri”
Proprio per questo motivo il sindaco ha sostenuto che: “Ecco perché dovremmo essere in tanti qui, e in ogni piazza dei nostri 7904 comuni italiani, a fare festa! Non si tratta solo di ricordare una data, o due date, ma di celebrare ciò che, pur nella umana imperfezione di ogni giorno, ha consentito e consente al nostro popolo di crescere nella libertà, nella democrazia, nel rispetto reciproco tra cittadini e nel rispetto degli altri popoli. Il cammino è lungo, le sfide della complessità moltissime, le fatiche, gli impegni, altrettanto numerosi. Ma l’esempio delle nostre madri e dei nostri padri, che nel voto di quel giorno, ci consegnarono una eredità di libertà e di democrazia, e la responsabilità di ciascuno di noi sono la ragione per cui anche oggi, con fiducia ed emozione, celebriamo insieme la Festa della nostra Repubblica”.