La “Brianza in brocca”, la campagna per far servire l’acqua del rubinetto nei locali

Meno inquinamento, meno rifiuti da smaltire e qualche euro in più nelle tasche dei cittadini: sono gli effetti che produrrà la campagna “Brianza in brocca” lanciata da Brianzacque in collaborazione con Camera di commercio, Confcommercio, Provincia e Comune di Monza.
Monza, la conferenza stampa Brianzacque della campagna Brianza in brocca
Monza, la conferenza stampa Brianzacque della campagna Brianza in brocca Fabrizio Radaelli

Meno inquinamento, meno rifiuti da smaltire e qualche euro in più nelle tasche dei cittadini: sono gli effetti che produrrà la campagna “Brianza in brocca” lanciata da Brianzacque in collaborazione con Camera di commercio, Confcommercio, Provincia e Comune di Monza. Ristoranti, pizzerie e bar saranno invitati a servire ai clienti l’acqua del rubinetto: gli esercizi che aderiranno saranno inseriti in una piattaforma telematica che sarà attivata entro l’estate e che consentirà loro di ottenere una promozione pubblicitaria a costo zero.

Il sito, infatti, pubblicherà la cartina dei locali in cui si potrà bere l’acqua a chilometro zero e proporrà le loro ricette più invitanti. Brianzacque, inoltre, fornirà ai ristoratori le vetrofanie che permetteranno ai cittadini di individuarli, periodicamente sorteggerà cene per due persone tra gli iscritti al circuito e fornirà le brocche da mettere in tavola che saranno disegnate da chi si aggiudicherà il bando che, in concomitanza con il Salone del mobile, sarà pubblicato dalla Camera di commercio.

L’iniziativa ha già suscitato l’interesse di una quindicina di operatori monzesi ma i promotori puntano a estenderla in altre città.

«Questo – spiega il presidente di Brianzacque Enrico Boerci – è un progetto innovativo per valorizzare una risorsa preziosa. È ancora in embrione, ma ha un futuro luminoso. La nostra azienda, oltre a portare l’acqua nelle case, a gestire i depuratori e il sistema fognario, promuove un consumo consapevole». L’acqua in brocca al ristorante dovrebbe aumentare la certezza tra gli utenti che il liquido che sgorga dai rubinetti è sicuro e controllato: «Il nostro obiettivo – prosegue Boerci – è quello di ridurre il consumo di acqua in bottiglia del 30% nell’arco di cinque anni».

«Questa campagna – precisa il segretario generale di Camera di commercio Renato Mattioni – recupera la logica della sostenibilità che, con l’innovazione, è un tratto importante delle imprese».

Il piano, ricorda l’assessore monzese alle Politiche sostenibili Francesca Dell’Aquila, si inserisce tra le azioni contro lo spreco delle risorse naturali e del cibo avviato in città con la campagna “Tenga il resto” che consente ai clienti di portare a casa la parte di pasto non consumata come, peraltro, avviene da tempo in altre nazioni. Al progetto, auspica il vicepresidente della Provincia Roberto Invernizzi, dovrebbero aderire tutti i sindaci. «Noi abbiamo solo vantaggi – commenta Andrea Resnati, che nei suoi locali serve già acqua del rubinetto – non abbiamo scorte, né vuoti da rendere o bottiglie da smaltire».