La besanese che racconta la sindrome di Asperger sui social (e nelle scuole)

La sindrome di Asperger raccontata da dentro. La besanese Jessica Perego, 22 anni, ha aperto un profilo Instagram e una pagina Facebook.
Besana in Brianza Jessica Perego sindrome di Asperger

La sindrome di Asperger raccontata da dentro, da chi ci convive perché sette anni fa le è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico e ora ha trasformato la sua sindrome in una missione: aiutare con ironia genitori e ragazzi a confrontarsi con una neurodiversità di cui si conosce ancora poco. Per farlo la besanese Jessica Perego, 22 anni, laureata in lettere, ha aperto un profilo Instagram (@vitadaasperger) e una pagina Facebook sulle quali racconta attraverso post e reel ironici le difficoltà che si possono incontrare, i problemi e le caratteristiche della sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico “ad alto funzionamento”, ovvero senza ritardo intellettivo, in quanto vengono colpite le aree della comunicazione, dell’interazione sociale e del comportamento.

Nelle scuole

Un progetto nato dalla volontà di approfondire alcune delle tematiche affrontate dal progetto scolasticoNio nel pianeta delle meraviglie” che dal 2019 vede impegnata Perego in un tour nelle scuole per far conoscere agli alunni, attraverso le pagine del suo libro omonimo, i comportamenti tipici di una persona con un disturbo dello spettro autistico, in modo da insegnare loro come rapportarsi a chi ne è affetto.

Un volume ricco anche di illustrazioni, dedicato in particolar modo a suo fratello Daniele – anch’esso affetto da un disturbo dello spettro autistico – che come ha raccontato la giovane besanese, “intende sensibilizzare sull’importanza dell’accettazione del prossimo e dell’empatia nelle reazioni interpersonali“.

Nelle scuole, ho parlato e continuo a parlare tanto di autismo, ma in modo generico, senza avere il tempo di soffermarmi sulla sindrome di Asperger – ha spiegato Perego Spesso gli studenti mi chiedono dettagli in merito, ma per questioni di tempo mi posso solo limitare a dare spiegazioni vaghe. Così ho deciso di utilizzare i social per questa missione: far capire, attraverso l’ironia, che la sindrome di Asperger non è un disturbo dello spettro autistico di Serie B. Seppur per molti aspetti diversa dall’autismo, non va declassata rispetto agli altri disturbi“.

Che cos’è l’Asperger

Concetto che trova riscontro anche nella letteratura scientifica. Dal 2013, infatti, con  la pubblicazione del DSM-5 (l’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) la sindrome di Asperger non è più considerata una categoria diagnostica a sé: non è cioè “etichettata” come una particolare e specifica forma di autismo, ma è invece inglobata nell’unica grande famiglia dei disturbi dello spettro dell’autismo e nello specifico in quelli di livello 1, senza compromissione intellettiva e del linguaggio associata.

Amo lavorare nelle scuole, e fare luce sul mondo dell’autismo, un universo tanto vario, quanto ancora troppo sconosciuto. Per un mondo migliore la cosa più importante è puntare sugli adulti del domani“, ha concluso.