Iurato ingessa la ripartenza del calcio a Seregno: il rischio è un anno di fermo

Il ricorso al Tar del Lazio del 1913 Seregno, per riottenere la serie D, potrebbe esporre a conseguenze legali chi, in questa fase, promuova la nascita di una nuova società
Lo stadio Ferruccio, sede delle partite interne del Seregno

L’annuncio della mancata iscrizione del 1913 Seregno al prossimo campionato di Eccellenza, con contestuale ricorso al Tar del Lazio, per riottenere il diritto a disputare il torneo di serie D, cancellato dal collegio di garanzia del Coni, con la sentenza che ha stabilito la sconfitta a tavolino degli azzurri nei playout contro il Breno, ha precipitato in uno scomodo limbo il mondo calcistico locale. Il regolamento federale prevede infatti che, laddove una società non riesca ad affiliare la propria prima squadra alla categoria di appartenenza, l’amministrazione comunale competente possa chiedere l’iscrizione in sovrannumero di una nuova società ad un campionato di due categorie inferiori, con facoltà da parte della Figc di limitare la discesa ad una sola categoria, a fronte di piazze particolarmente prestigiose. A Seregno, quindi, toccherebbe una ripartenza dalla Prima categoria o, nel caso migliore, dalla Promozione, se non fosse che la palla che il patron Fabio Iurato ha restituito al sindaco Alberto Rossi si stia rivelando una palla sgonfia.

Calcio: il ricorso al Tar è un freno per una possibile nuova società

Il problema è la pendenza del ricorso al Tar del Lazio, che fa sì che il 1913 Seregno sia una realtà in standby, che potrebbe tornare pienamente in gioco, se l’istanza fosse accolta e la conseguente iscrizione in serie D perfezionata, o finire nel novero dei sodalizi inattivi, se invece arrivasse una bocciatura. Un’azione in questa fase potrebbe anche esporre il suo protagonista, leggasi il Comune di Seregno, ad antipatiche conseguenze legali, con tanto di richiesta di risarcimento dei danni. Il rischio, è giusto dirlo, è quello che i margini di manovra per ripartire subito siano troppo stretti e che la città rimanga senza il calcio a livello Seniores per un anno, come del resto è avvenuto recentemente a Sondrio.

Calcio: la preoccupazione del sindaco Alberto Rossi

«La situazione è oggettivamente molto complicata -ha spiegato il sindaco Alberto Rossied i tempi sono strettissimi. Ci siamo lungamente confrontati con la federazione, che dovrà uscire con i calendari definitivi di tutte le categorie non oltre il 3 o 4 agosto. Due settimane sono un tempo davvero molto esiguo per qualsiasi procedimento, ma il tema vero è che a questo difficile contesto si aggiunge il pendente ricorso al Tar dell’attuale società, che complica ulteriormente lo scenario. Ogni nostra azione, a giudizio pendente, potrebbe esporre il Comune di Seregno a conseguenze legali potenzialmente pericolose, una situazione che ovviamente vogliamo evitare. Nei limiti del contesto, voglio confermare che siamo al lavoro fortemente su questo aspetto, pronti a perseguire ogni eventuale possibilità di soluzione».

Calcio: come individuare una possibile nuova proprietà?

Un altro nodo da sciogliere riguarda poi l’individuazione della proprietà della nuova società. La strada ideale sarebbe quella di un bando per la raccolta delle candidature, ma anche qui la problematica è la tempistica per la sua evasione. In alternativa, Rossi potrebbe scegliere motu proprio, ma questa opzione sembra attualmente la meno percorribile. Staremo a vedere cosa accadrà.