Mamme addio, o quasi. Negli ultimi 5 anni – spiega una stima di Coldiretti Lombardia su dati Istat – sono nati in media oltre mille bambini in meno all’anno, con un calo del 7,5% dal 2008, quando è iniziata la crisi economica, al 2012, passando da 98.672 nati a 91.798, con una progressione negativa che ha ribaltato quel +30% registrato fra il 1995 e il 2008.
Anche le famiglie straniere (romene, albanesi, egiziane, marocchine, ucraine) fanno meno figli, soprattutto quelle che sono in Italia da più tempo e che si sono inserite lavorando nei campi, nelle stalle, nei vivai – spiega la Coldiretti Lombardia – il settore agricolo è stato un grande motore di integrazione e di trasmissione di una cultura anche alimentare del Made in Italy che ha spesso contaminato quella d’origine degli immigrati che hanno imparato a conoscere risotti, gnocchi, casoncelli, polenta, formaggi e salumi tipici.
Quasi bambino su tre in Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – ha almeno un genitore straniero, con il record del 36,6% per Mantova e del 35,2% per Brescia, dove esiste un’alta concentrazione di immigrati impiegati nei campi e nella zootecnia. La presenza di mamme straniere ha portato a introdurre anche alcune colture come il cavolo cinese o il coriandolo o a creare linee di prodotti Made in Italy, in particolare carni e latticini “halal” (ossia preparati seguendo le prescrizioni richieste dalle persone di religione islamica).
Negli anni della crisi – afferma l’analisi di Coldiretti – si è allungato anche il tempo che passa prima di diventare mamma: se oltre il 60% delle donne residenti in Lombardia ha un figlio fra i 30 e i 40 anni, quelle che superano la soglia dei 40 è salita da 6.171 a 8.261 con un aumento di quasi il 34%. Per le italiane l’età media per fare figli è 32 anni e mezzo, mentre per le straniere si abbassa a poco meno di 29 anni. I nomi più gettonati in Lombardia sono Giulia e Alessandro, quest’ultimo è anche il decimo nome più popolare anche fra gli stranieri. Nel 2008 invece i più diffusi erano Andrea e Sofia.