È stata dichiarata fuori pericolo la famiglia di Sulbiate che nella serata di martedì ha rischiato di morire a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio. Mentre il figlio piccolo di 10 anni è già tornato a casa, i genitori rimangono per il momento ricoverati nei rispettivi ospedali, anche se le loro condizioni di salute sono nettamente migliorate.
Si è dunque conclusa nel migliore dei modi la vicenda, che attorno alle 18.30 di martedì aveva gettato nel panico i residenti. La famiglia di origini senegalese, residente alla cascina Cazzulo, era stata trovata in gravi condizioni dal fratello del padre che, dopo aver cercato di contattare telefonicamente i famigliari e non avendo risposte, si è recato direttamente alla loro abitazione. Vedendo che la famiglia non rispondeva nemmeno al campanello, ha sfondato la porta ed ha trovato moglie e marito privi di sensi ed il figlio che faceva fatica a respirare.
I genitori erano stati trasportati d’urgenza in elisoccorso a Niguarda, il padre, e in terapia iperbarica a Zingonia, la madre. Da una prima ricostruzione a seguito delle verifiche, la colpa sarebbe da attribuire alla caldaia.
Sul posto anche il sindaco Carla Della Torre, che si è subito confrontata con i soccorritori presenti per cercare di capire come poter gestire al meglio l’emergenza.