Cinquantacinque giorni. A tanti, infatti, ammontano i giorni in cui nel 2014 la centralina Arpa – Agenzia Regionale per l’Ambiente – di via Machiavelli a Monza ha registrato livelli di PM 10 superiori al limite consentito di 50 microgrammi al metro cubo, così come prevedono le direttive comunitarie. Il dato, se valutato analiticamente, mostra di nuovo il bicchiere mezzo vuoto, perché la città di Teodolinda supera di 20 giorni il limite dei 35 in cui è consentito superare i 50 µg; se invece lo si contestualizza mostra il bicchiere mezzo pieno, poiché migliora di 17 giorni rispetto al 2013 (record da quando, nel 2006, è entrata in funzione la prima centralina a Monza) e conferma il progressivo miglioramento: si è passati, infatti, dai 145 giorni di sforamento del 2006 ai 55 attuali. Tuttavia, la situazione risulta meno rosea se si prende in considerazione la centralina installata nel parco, dove i giorni di sforamento sono stati 69.
Ma le note positive tornano grazie anche – e soprattutto – alla qualità dell’aria, ovvero ai valori medi delle polveri sottili nell’arco dell’anno, che non devono superare i 40 µg: ebbene Monza registra una media di 33 e 34 (nel parco).
Simile, invece, lo Stato in cui versa il PM 2,5, che si differenzia dal fratello maggiore – il PM 10 – perché in grado di penetrare più in profondità dell’apparato respiratorio: lo scorso anno si è attestato a una media annuale di 26 µg, di un punto superiore al limite. Limite, questo, che dal 2015 non potrà essere superato per legge, pena sanzioni economiche da parte dell’UE.
Infine, in questo inizio d’anno i giorni di superamento del PM 10 sono stati 21 e 16 (nel parco), in linea con quelli di 365 giorni fa: anche quest’anno vi è la speranza concreta che i canonici 35 giorni vengano superati in autunno, poiché sono l’inverno e l’autunno le stagioni più “calde” per le polveri sottili.
Monza, così come tutti i capoluoghi lombardi, può ritenersi soddisfatta: conferma, infatti, il trend positivo in atto in Lombardia negli ultimi anni. Per la prima volta tutti i capoluoghi rientrano nei parametri della qualità dell’aria stabiliti: «Questo risultato, essendo tendenziale, non può essere solo frutto della casualità, ma di interventi strutturali ben precisi», afferma il direttore di Arpa Lombardia Bruno Simini.
Di contro, però, la situazione risulta comunque negativa: secondo una recente indagine Milano, i cui livelli di inquinamento non differiscono molto da Monza, si colloca 96esima su 100 città europee.