Il bollettino quotidiano dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente, riferito a domenica 11 dicembre riporta l’ottavo giorno consecutivo di Pm 10 sopra la soglia di 70 microgrammi per metro cubo in provincia di Monza e Brianza. Ottavo giorno oltre il secondo livello di allarme – nove oltre la prima soglia – e giro di vite sulle restrizioni previste dal Piano Aria regionale soprattutto per quel che riguarda il diesel euro 3 e i riscaldamenti.
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Così, dopo Monza, le misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria sono scattate anche a Cesano Maderno.
Le ordinanze del sindaco prevedono “divieti di circolazione per i mezzi più inquinanti, di superamento del limite dei 19° (con tolleranza di 2°) per le temperature medie negli abitazioni e negli spazi commerciali, di lasciare le porte aperte dei negozi per attirare la clientela, di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), di tenere i motori degli autoveicoli accesi in caso di soste prolungate e di produrre qualsiasi tipo di combustione all’aperto (falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc.)”.
Per quel che riguarda il traffico significa blocco della circolazione anche nel weekend dalle 7.30 alle 19.30 di veicoli Euro 0 benzina, Euro 0, 1 e 2 diesel e i motoveicoli e ciclomotori a due tempi Euro 1 e per i diesel Euro 3 non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato allo scarico (in grado di garantire un valore di emissione del particolato almeno pari al limite fissato per lo standard Euro 4), compresi quelli commerciali (dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 18.00 alle 19.30).
Un appello per la sensibilizzazione sul tema è stato rivolto dal primo cittadino Gigi Ponti, anche presidente dell’area vasta di Monza e Brianza, all’intera collettività, “che deve sentirsi tutta impegnata nella tutela dell’ambiente così che ciascuno faccia quanto di sua pertinenza per il miglioramento della qualità dell’aria che tutti respiriamo, per non accentuare i problemi che ne possono derivare in particolare alle fasce più deboli della popolazione quali anziani, bambini e persone affette da patologie”.
I provvedimenti del Protocollo Aria regionale verrebbero bloccati solo in presenza di due giorni consecutivi sotto i limiti di 50 microgrammi: il terzo giorno la conferma, dal quarto il ritiro dell’ordinanza. E la conta dell’inquinamento ripartirebbe da capo.