È arrivata anche a Monza l’indagine coordinata dalla Dda di Milano nell’ambito dei controlli sulla regolarità dell’approvvigionamento dei tamponi rapidi e su dove vengono processati ai fine di un corretto tracciamento degli eventuali contagiati. L’Ac Monza è stato oggetto di verifiche nella giornata di domenica 22 novembre, come riporta l’Agenzia Ansa, e non risulta indagato: era presente una dottoressa e non sono state riscontrate irregolarità.
Le indagini della Dda sono legate alla pandemia e puntano a verificare i presunti affari della criminalità organizzata offerti nell’emergenza Covid.
Risulterebbe indagato, per esercizio abusivo della professione, un medico che avrebbe ricevuto i tamponi da una società a cui la squadra monzese ha affidato una consulenza esterna per fornire gli stessi tamponi e il medico per effettuarli. Società che si occuperebbe di rifiuti, energia rinnovabile e altro e che da novembre avrebbe esteso il suo oggetto sociale tra l’altro anche ai dispositivi di protezione individuale ma, è stato accertato, non ai tamponi. Il professionista indagato avrebbe negato rapporti con la società.
L’avvocato del Monza Francesco De Martino in una nota all’Ansa commenta: “L’Ac Monza è totalmente estranea alle notizie diffuse. C’è un protocollo della Figc che prevede di effettuare i tamponi e il Monza lo rispetta. Il Monza fa eseguire i tamponi presso il laboratorio San Giorgio, in più da metà ottobre effettua anche i test rapidi antigenici. E questi sono tenuti da medici. Ieri si sono tenuti accertamenti di Nas e Gdf per verificare il rispetto e la regolarità delle procedure per l’esecuzione dei tamponi anti Covid. È emerso che il Monza è in regola sotto tutti i profili”.