Indagati due trentenni per un’aggressione nei confronti di un diciannovenne di Brugherio

La vittima aveva subito una coltellata alla schiena, con prognosi di una ventina di giorni. I provvedimenti hanno raggiunto un monzese ed un brugherese
Un’auto della polizia
Un’auto della polizia di Stato

Gli agenti della squadra mobile della Questura di Monza e della Brianza hanno identificato ed indagato per lesioni volontarie aggravate due trentenni monzesi, autori della violenta aggressione in danno di un ragazzo diciannovenne residente a Brugherio, che la notte dell’1 maggio scorso, mentre camminava con i suoi amici nei pressi di via Bergamo, dopo aver discusso per futili motivi con gli occupanti di un’auto di passaggio in via De Gradi, era stato aggredito con calci e pugni, ricevendo anche una coltellata alla schiena. Infatti, verso l’1.30 dell’1 maggio giungeva una chiamata alla sala operativa della Questura, nella quale si riferiva che personale sanitario aveva trasportato in codice rosso, al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza, un ragazzo che poco prima era stato colpito da una coltellata alla schiena.

Questura: la raccolta delle testimonianze in ospedale


Gli agenti della volante, raggiunta la vittima, prendevano immediati contatti con la parte lesa, che presentava una vistosa ferita alla schiena. Questi riferiva che, dopo aver trascorso la serata per le vie del centro, unitamente ad amici ed alla propria fidanzata, facendo uso di alcoolici, all’1.20 circa, mentre si dirigeva a piedi in via De Gradi direzione via Bergamo, un’autovettura con due persone a bordo passava ad alta velocità sulla stessa via, sfiorandolo. Il ragazzo pertanto inveiva nei confronti dei predetti, i quali scendendo dall’autovettura si scagliavano contro di lui con calci e pugni, facendolo cadere in terra e facendogli perdere i sensi. La fidanzata del malcapitato confermava i fatti, aggiungendo la presenza di una donna all’interno dell’autovettura, indicata come una utilitaria di colore chiaro di marca Renault, della quale non sapeva fornire il numero di targa, nemmeno parziale. Inoltre, la giovane riferiva che l’autovettura, sfrecciando ad alta velocità, aveva colpito una bottiglia di vetro, che si trovava al lato della strada, infrangendola, e le schegge avevano colpito le sue gambe, senza peraltro procurarle lesioni, cosa che aveva scatenato la reazione del fidanzato.

Questura: venti giorni di prognosi per l’aggredito


Degli uomini scesi dall’autovettura veniva fornita una prima descrizione sommaria, accertando come uno degli aggressori avesse estratto un coltello a scatto puntandolo alla gola del fidanzato, fatto che aveva agitato ancora di più il giovane, che nel tentativo di divincolarsi, veniva colpito prima con calci e pugni e poi con un fendente alla schiena che lo faceva tramortire a terra. Alcuni passanti avevano tentato di calmare la situazione, ma l’aggressore che era in possesso del coltello, si era recato verso il portabagagli dell’autovettura, prelevando un bastone in acciaio con il quale minacciava chiunque tentasse di intervenire. Successivamente, entrambi gli aggressori si erano dati alla fuga, a bordo dell’autovettura, in direzione di corso Milano, mentre la donna che era in loro compagnia si allontanava a piedi in direzione di via Bergamo. Il malcapitato veniva ricoverato con una prognosi provvisoria di 20 giorni.

Questura: determinanti le immagini della videosorveglianza


L’analisi delle immagini dagli impianti di videosorveglianza comunale e di privati cittadini hanno consentito di confermare la dinamica dei fatti per come descritta dai testimoni, mostrando tra l’altro come i responsabili, dopo l’accoltellamento, abbiano continuato l’aggressione contro gli amici del ferito lungo la vicina via Azzone Visconti, noncuranti del traffico veicolare e degli ignari passanti. La comparazione tra queste immagini videoregistrate, le dichiarazioni dei testimoni e la verifica di tutte le autovetture immatricolate in provincia di Monza e di Milano corrispondenti al modello indicato dai testi e visibile nelle immagini (senza che fosse possibile rilevarne il numero di targa per la bassa qualità delle immagini registrate, oltretutto in orario notturno) hanno permesso di identificare i due autori dell’accoltellamento.

Questura: la soddisfazione di Marco Odorisio


Nella primissima mattinata di martedì 9 agosto gli agenti della squadra mobile della Questura hanno dato esecuzione alle perquisizioni domiciliari delegate dalla procura della Repubblica di Monza a carico dei due aggressori, attività di polizia giudiziaria che ha consentito di rinvenire e sequestrare l’abbigliamento indossato al momento dei fatti contestati e di acquisire ulteriori elementi a riscontro del delineato quadro probatorio. Gli indagati del grave episodio occorso la notte dell’1 maggio, due trentenni, uno residente a Monza, pregiudicato per reati contro la persona ed in materia di sostanze stupefacenti, e l’altro di Brugherio, incensurato, a piede libero, dovranno rispondere di lesioni aggravate dall’uso del coltello. Nei confronti dei due indagati, il questore della provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio ha disposto l’avvio da parte della Divisione Ufficio Polizia Anticrimine dei relativi procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione e di sicurezza, commentando come «ancora una volta il territorio ha parlato ed ha avuto la risposta che la comunità attendeva. Quanto accaduto deve far riflettere perché non può una serata in compagnia trasformarsi in un grave fatto di sangue con un giovane colpito alla schiena da una coltellata. Ancora una volta, come accertato, ricorre l’abuso di bevande alcoliche che unite ad una parola o ad un gesto di troppo, potevano trasformarsi in tragedia. L’invito è quello di essere sempre consapevoli sia nei momenti di divertimento che di socialità».