Era un appassionato di montagna, un istruttore del Cai, un supersportivo Giovanni Ripamonti, 59enne informatico monzese residente in zona Triante, deceduto domenica sulle montagne iraniane mentre stava sciando con il figlio. Iscritto al Monza Marathon Team era anche appassionato di corse, ma la sua vera passione era la montagna.
Una passione che condivideva con gli amici e che ha trasmesso al figlio filippo che, oltre a essere anch’egli un quotato istruttore del Cai, è anche un esperto di itinerari di sci alpinismo ed era nell’antica Persia per testare nuove mete per il tour operator specializzato per il quale lavora.
Il padre si era preso una settimana di ferie per accompagnarlo e, insieme a una guida locale, stava sciando in una delle zone più belle e incontaminate della regione quando una valanga lo ha travolto. Seppur prontamente soccorso e sottoposto a una serie di manovre per rianimarlo il cuore di Ripamonti ha cessato di battere.
«Era un amico carissimo – ricorda il compagno di tante avventure Danilo Casati – Ci conoscevamo da una vita. Era una persona allegra, solare, sempre capace di guardare il lato positivo delle cose. Purtroppo è stato vittima di una fatalità. Sono convinto che un esperto come lui avesse organizzato tutto in sicurezza seguendo ogni precauzione necessaria».
Il consolato italiano a Teheran si sta occupando tra mille difficoltà burocratiche delle pratiche per il rimpatrio della salma.
«Ci mancherà tantissimo – conclude Casati – ci mancheranno la sua allegria e il suo sorriso. Stare con lui era un piacere. Con altri due amici con cui andavamo spessissimo a sciare ci facevamo chiamare il gruppo Trippa Advisor».