Inaugurato a Lissone il monumento ai Caduti della Resistenza, opera collettiva Fal

Nel giorno del 73esimo anniversario della Liberazione, il Comune di Lissone ha inaugurato il nuovo monumento ai Caduti della Resistenza e per la libertà dal titolo “Dalla Libertà fiorisce Nuova Vita” realizzato dalla Fal.Gioca con la luce e parla col vento: «Inno allo spirito di libertà».
Lissone, in piazza Libertà la celebrazione del 25 aprile e l’inaugurazione del monumento ai Caduti della Resistenza, opera collettiva della Fal
Lissone, in piazza Libertà la celebrazione del 25 aprile e l’inaugurazione del monumento ai Caduti della Resistenza, opera collettiva della Fal Gianni Radaelli

Nel giorno del 73esimo anniversario della Liberazione, il Comune di Lissone ha inaugurato il nuovo monumento ai Caduti della Resistenza e per la libertà dal titolo “Dalla Libertà fiorisce Nuova Vita”, collocato in prossimità di Palazzo Terragni il cui nome è inciso sulla base di marmo di granito rosa. È stato presentato al termine del programma commemorativo ed è il nuovo segno tangibile della memoria realizzato dall’architetto Lara Valtorta sulla base del bozzetto redatto da Ermes Meloni.
Il monumento è alla base della torre di Palazzo Terragni che ospita il sacrario ai caduti e dove nei decenni scorsi era già stata posta una scultura dedicata ai Caduti di tutte le guerre.

«L’opera è composta da recinto sacro alla base; vi sono i due elementi verticali contrapposti da intendersi quali oppositori alla crescita dell’albero che si espande nello spazio quale simbolo di libertà – ha ricordato nel discorso di inaugurazione Giuseppe Valtorta, presidente della Famiglia artistica lissonese – I gradini in mezzo rappresentano le ceneri da cui nasce e cresce l’albero, sinonimo di vita, spirito di libertà che cerca la luce al di fuori della compressione degli steli verticali, superandoli in altezza. Anche la luce è un elemento significante; vedrete nello scorrere del giorno il gioco delle ombre sullo sfondo; lo vedrete vibrare con il vento, i tondini nel muoversi fungono da diapason: suonano, danno un senso di vita; al’imbrunire e di notte dalla base si irradia la luce, pare sprigionandosi dall’albero stesso, mentre viene illuminato il fondo retrostante».

Secondo l’interpretazione dell’artista Ermes Meloni – scultore e direttore artistico della Famiglia Artistica Lissonese – il monumento è un cenotafio, una tomba vuota, ma ricca di significato: un inno allo spirito di libertà, non retorica, ma lealtà dignità e giustizia.

«La realizzazione del Monumento, quale opera collettiva della Fal, è stata un grande onore per l’associazione, prossima all’85esimo di fondazione, che fin dal lontano 1945 venne incaricata dal locale Comitato di Liberazione Nazionale di occuparsi di studiare, proporre, aprire un concorso fra artisti per ricordare la memoria dei fatti ed il sacrificio dei nostri concittadini trucidati – aveva sottolineato ancora Valtorta – Il monumento è proposto quale inno alla vita e alla libertà per la rinascita della nostra Italia aperta ai valori di una nuova convivenza civile nella libertà».