«Impennata dirompente»: i nuclei aiutati a Monza da Pane e rose sono aumentati del 50%

La rete Pane e rose di Monza, un progetto promosso dalla Casa del volontariato, fa il bilancio dell’attività nell’anno della crisi Covid e segnala un’impennata del 50% delle famiglia aiutate.
Volontarie della rete Pane e rose
Volontarie della rete Pane e rose

«Al momento la situazione sembra essersi stabilizzata: le riaperture dell’ultimo periodo hanno consentito a diverse persone di tornare a lavorare. Ma l’impennata registrata a partire dall’anno scorso è stata dirompente». Lo spiega Beatrice Di Virgilio, responsabile operativa di “Pane e Rose”, rete promossa dalla Casa del Volontariato di via Correggio, guidata da Assunta Betti.

Sono i numeri a parlare: quelli delle famiglie monzesi seguite dal progetto che “si occupa di gestire l’emergenza alimentare seguendo le indicazioni del Comune di Monza avvalendosi del pieno supporto del Centro di Servizio per il Volontariato di Monza, Lecco, Sondrio e di Ats Monza e Brianza”, come si legge sul sito panerose.it. «Siamo arrivati al 50% in più, toccando la quota delle cinquecento famiglie nel solo Comune di Monza», precisa Di Virgilio: a queste si aggiungono un’altra settantina di nuclei residenti nel Comune di Lissone, sempre individuati e monitorati con la collaborazione dei servizi sociali. Tratto distintivo di “Pane e Rose”, dalla sua istituzione nel 2017, la distribuzione di prodotti freschi raccolti nei punti vendita della distribuzione alimentare, così da contribuire non solo al contrasto alla povertà, ma anche alla lotta agli sprechi alimentari e alla promozione di un’alimentazione più sana.

A fronte, però, del maggior numero di richieste, ora è stata incrementata e incentivata anche la raccolta di alimenti secchi: lo spiega Betti anche in un video pubblicato sui social nei giorni scorsi. Di conseguenza è aumentato il numero delle collette alimentari realizzate dal volontari, non solo nel territorio di Monza, e si sono strette nuove collaborazioni con altri punti vendita. Oltre al recupero degli alimenti, “Pane e Rose”, grazie a una rete di trasportatori, si fa carico anche della distribuzione delle derrate: «Alle duecento famiglie monzesi segnalate dai servizi comunali – spiega Di Virgilio – si aggiungono quelle che rientrano in una sorta di zona grigia e che vengono individuate grazie alla collaborazione di diverse realtà caritative presenti in città. Tante le nuove famiglie italiane prese in carico, che fino a prima della crisi generata dalla pandemia non avevano problemi».

Per rispondere all’emergenza alimentare “Pane e Rose” collabora con associazioni di diverso orientamento, cultura e religione: la comunità evangelica e quella filippina, il centro islamico e la chiesa ortodossa, l’asilo notturno di via Raiberti e la mensa francescana delle Grazie, la San Vincenzo di San Fruttuoso e di San Giacomo e Donato. Nei mesi più duri della pandemia non è mancato il supporto dei suoi volontari nel confezionare pacchi alimentari per le famiglie in difficoltà: adesso sono circa una trentina le persone che, ogni settimana, decidono di mettere a disposizione parte del proprio tempo libero per la raccolta e la consegna delle derrate.

«Più siamo – suggerisce Di Virgilio – più collette alimentari riusciamo a organizzare». «Se avete voglia di darci una mano scrivete una mail a cdvmonza@gmail.com: è un progetto che ci dà davvero grande gioia, venite – conclude Betti – a condividerla con noi».