Martedì 21 giugno, in occasione della Giornata mondiale della Sla, la cooperativa La Meridiana di Monza propone un evento tra musica e poesia. Dalle stanze della struttura in viale Cesare Battisti si leveranno il suono e le melodie del Violino del mare, lo strumento realizzato con i legni dei barconi dei migranti, recuperati sull’isola di Lampedusa.
Il “violino del mare” a Monza: progetto Metamorfosi
Un progetto, quello che ha portato alla realizzazione del violino, chiamato “Metamorfosi”, voluto e realizzato dalla Casa della Fondazione dello spirito e delle arti, nato in collaborazione con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli e la casa di reclusione di Milano-Opera.
Il “violino del mare” a Monza: il programma del 21 giugno
Nel pomeriggio del 21 giugno (solstizio d’estate e Festa della Musica) la rsd San Pietro con il Progetto SLAncio accoglieranno le musiche dello speciale violino. Tre le esibizioni musicali previste: alle 16.15 lo strumento verrà fatto vibrare dalla Sala Antares, alle 16.45 sarà nel nucleo Sirio e alle 17 sotto i portici della rsd.
«Abbiamo chiamato questo progetto “Metamorfosi” perché lo scopo è quello di trasformare il legno dei barconi in strumenti musicali e oggetti di testimonianza di carattere sacro, affinché si conosca la realtà dei migranti che spesso è guardata con indifferenza o raccontata in modo ideologico», spiega Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione dello spirito e delle arti, già collaboratore della Meridiana.
Ad assemblare i pezzi di legno fino a trasformarli in un violino sono stati i detenuti della casa di reclusione di Milano-Opera.
Un doppio significato per un concerto del tutto speciale. Non solo la musica per spezzare il silenzio che avvolge le vite e le storie dei migranti, ma anche per rompere quello sulla Sla. «Grazie alle note del violino vogliamo stringere in un abbraccio gli ospiti, i famigliari e gli operatori della rsd San Pietro», spiegano dalla Meridiana.
«La voce del violino nella giornata mondiale contro la Sla sarà la voce di chi non ha voce, quella dei migranti ma anche dei malati di questa malattia che blocca il corpo ma non imprigiona la mente», aggiunge Roberto Mauri, presidente de La Meridiana.