Libertà e distanza dalla famiglia, le paure, il desiderio di reinserimento: non sono forse materia perfetta per il rap? È così e non a caso è nato il progetto Free for music voluto da Orangle records – con la supervisione socio-educativa del consigliere comunale monzese (ed educatore) Paolo Piffer – che venerdì ha portato in carcere a Monza i rapper Lazza ed Emis Killa.
Il progetto a Monza: laboratorio rap, promosso da Orangle records con supervisione di Paolo Piffer
“Non un concerto né una visita di cortesia, ma una mattinata di lavoro pensata per lasciare ai detenuti uno spazio concreto di espressione e una prospettiva professionale” scrivono i promotori, nato come laboratorio settimanale sulla scrittura e sulla produzione di brani originali.
“Lazza ed Emis Killa hanno ascoltato i brani realizzati nel laboratorio, parlato di metodo, risposto alle domande dei partecipanti e condiviso passaggi del proprio percorso professionale: le attese, le pressioni, gli errori, le possibilità colte o mancate”.
Il progetto a Monza: laboratorio rap, obiettivo portare i brani all’esterno
«Abbiamo lavorato mesi per rendere possibile questa mattinata – racconta Paolo Piffer – superando passaggi burocratici, autorizzazioni e i limiti inevitabili del contesto. Ma vedere gli occhi dei ragazzi mentre parlavano con i loro idoli è stato un momento che ripaga ogni sforzo. Sono certo che lo ricorderanno a lungo».
Uno degli obiettivi dell’iniziativa è portare i brani all’esterno – aggiunge Orangle – non lasciarli chiusi nelle celle o nelle sale del laboratorio, “ma trasformarli in tracce pubblicate sulle piattaforme digitali, in modo da poter creare un dialogo con la società e poter mostrare il lavoro che i partecipanti stanno portando avanti”.