Sabato 7 luglio 2001. È il giorno in cui il Vimercatese venne attraversato da una tromba d’aria che fece feriti e migliaia di euro di danni. Una rasoiata da Concorezzo ad Arcore a Velate. Tutto era successo alle 12.30 ed era stato innescato da una corrente fredda che si infilò nella cappa d’afa che ristagnava da giorni sull’estate brianzola. In un attimo.
La furia del vento, della pioggia della grandine (a Monza chicchi di tre centimetri di diametro) comincia alle 12.20 e si attenua solo alle 12.45: nel buio quasi improvviso, la temperatura si abbassa e il vento arriva a soffiare a cinquanta chilometri orari (nel cono della tromba raggiungerà i 300). Il tornado F3 che si spegnerà nella zona del golf di Usmate Velate, si muove verso nord dal Malcantone di Concorezzo, verso la dogana e la zona industriale dove si solleva dal suolo, per riatterrare tra Arcore e Oreno, attraversando Bernate e poi poco oltre, il confine con Usmate. Un colpo di rasoio sul Vimercatese, ha scritto qualcuno in quei giorni.
Due donne ferite gravemente, almeno un’altra cinquantina di persone soccorse e medicate in ospedale, tra cui gli operai della Unimec di Usmate Velate, una delle ditte duramente danneggiate dal tornado. Le cronache conservano i numeri del disastro, dei centocinquanta costretti a lasciare case cui la forza della tromba d’aria aveva strappato infissi, tetti e scagliato contro oggetti e detriti di ogni genere, con la forza.