Il duomo di Monza si prepara a mostrare i suoi nuovi, vecchi colori: presto giù i teli

VIDEO - Presto giù i teli (ma non le impalcature) che coprono il duomo di Monza nella campagna di restauro della facciata: sarà così possibile ammirare la basilica restituita ai suoi antichi colori. Intanto, appello alla imprese per finanziarie al seconda fase.
Monza Duomo
Monza Duomo Fabrizio Radaelli

Il duomo comincia a svelarsi in tutto il suo rinato splendore. «Presto potremo vedere il vertice della facciata della basilica ringiovanita da un restauro meticoloso e paziente», commenta soddisfatto l’arciprete emerito, monsignor Dino Gariboldi, che da sempre segue lo svolgersi dei lavori di restauro.


GUARDA IL VIDEO I restauri visti da vicino: con il CittadinoMb sul duomo (VAI)

Ora parte la fase due del progetto di recupero della facciata, e il duomo rinnova la richiesta al territorio di sostegno al progetto. «Ci rivolgiamo alla vivace operosità della Brianza che lavora, alle imprese, alle associazioni, agli Ordini e Collegi professionali, ai club di servizio, invitando ciascuno a contribuire, per salvaguardare questo splendido monumento di arte e di fede», si legge alle porte del duomo. Un appello rivolto direttamente alle aziende del territorio, alle imprese e a tutte quelle realtà che fanno della Brianza una delle regioni più produttive e operose del Paese.

Il costo complessivo per l’intero restauro è stato stimato intorno a un milione e 400.000 euro. «Portare a compimento questa impresa, imponente e complessa, rappresenta una lunga gara di resistenza, dove conteranno certamente gli apporti delle grandi istituzioni, ma sarà necessario un impegno comune di tutti, privati e aziende, consapevoli che una solidarietà operante, orientata al bene comune, produce risultati sorprendenti, a beneficio di tutti», aggiunge monsignor Gariboldi.

Per quanto riguarda la seconda fase dei lavori il progetto può già contare sui finanziamenti offerti dalla Fondazione Cariplo, che ha messo a disposizione 250.000 euro. Inoltre dal 31 agosto al 31 dicembre 2018 sono stati raccolti circa 40.000 euro. Ma non basta e l’appello, quindi, è rivolto «al buon cuore di tutti i monzesi».

Già alcune imprese hanno adottato un particolare della facciata, ma altre guglie, oculi, bifore, trifore, il lacunare e il protiro attendono ancora nuovi benefattori. L’idea, già adottata per la prima fase dei lavori, infatti, è quella di offrire la possibilità a privati e aziende di “adottare” uno specifico particolare della facciata, sostenendo le spese per il suo restauro. «Siamo oltre la metà del cammino – continua don Dino – ma resta ancora tanto da fare e con il contributo solidale di tutti potremo portare a termine con successo i lavori in corso».

La conclusione del restauro, se tutto andrà secondo il cronoprogramma, dovrebbe essere entro la fine del 2019, così come è indicato già sulla nuova formella artistica, realizzata proprio per celebrare il termine dei lavori di restauro, e la cui vendita contribuisce a sostenere le spese per il cantiere.

Una volta ultimato l’intero lavoro di pulitura e recupero dell’aspetto originario, grazie al quale si potranno ammirare nuovamente i colori vividi della bicromia del marmo, le impalcature avvolgeranno ancora la facciata. Si dovrà infatti procedere all’installazione di un sistema di disturbo dei piccioni e, forse, anche all’installazione di un adeguato impianto di illuminazione. «Sarebbe la conclusione ideale di un lavoro straordinario», conclude monsignor Gariboldi.

VIDEO Con il CittadinoMb sul duomo: i restauri visti da vicino (settembre 2018)

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