Il consiglio comunale fa visita alla casa circondariale di Monza e le testimonianze dei componenti dell’assise vimercatese hanno voluto raccontare questa esperienza definita toccante, emotivamente forte e significativa. Mercoledì pomeriggio 26 giugno per l’occasione è stata convocata una conferenza stampa dove a fare gli onori di casa ci ha pensato il presidente del parlamentino Davide Nicolussi che ha spiegato come :”tutto è cominciato quando qualche mese fa è stata presentata una mozione per le condizioni in cui si trovava in carcere (a Budapest ndr) Ilaria Salis e così su proposta del sindaco abbiamo pensato che fosse opportuno vedere come funziona un carcere da vicino”. Infatti la casa circondariale sovraffollata come tanti altri istituti di pena. In via Sanquirico su uno spazio che può accogliere fino a 411 detenuti in realtà ci vivono 699 prigionieri.
Il consiglio di Vimercate fa visita al carcere e la testimonianza dei consiglieri
“É impressionante come oggi ho avuto l’opportunità di stringere le mani a persone che posso incontrare anche per strada con storie e situazioni proprie – ha proseguito Nicolussi – e capisci come queste persone sono prima di tutto cittadini che appartengono alla società”. Sulla stessa linea di pensiero anche i consiglieri Susi Rovai, Matteo Trassini, Daniele Dossi, Federica Villa e Guido Fumagalli che hanno ribadito come “in carcere ci sono anche persone in custodia cautelare ancora in attesa di un primo giudizio, come ci sia dietro ogni detenuto una storia e la speranza della libertà. Questi sono individui che meritano comunque la dignità che va mantenuta e rispettata anche se si trovano dietro le sbarre”. Non è mancato anche un appello proprio alla politica per cercare di migliorare le condizioni in cui vivono sia i carcerati che la polizia penitenziaria, oltre a favorire sempre di più i percorsi di rieducazione.
Il consiglio di Vimercate fa visita al carcere e le parole di D’Elia
Durante l’incontro a Palazzo Trotti è intervenuta anche l’associazione Nessuno Tocchi Caino con Sergio D’Elia che ha sottolineato come anche il personale sia sotto organico. “Gli agenti dovrebbero essere 296 invece sono 277 – ha detto D’Elia -. Tra i dati più importanti 382 detenuti sono seguiti dal servizio sanitario perché fragili o dipendenti dall’uso di stupefacenti. Sono 511 i prigionieri che hanno già avuto una condanna e gli altri no. Oggi voi che avete partecipato a questa visita siete persone diverse e sono contento perché è la prima volta che riusciamo a portare un consiglio comunale nella casa circondariale di Monza”.
Soddisfatto anche Raffaele Marassi membro del consiglio degli avvocati di Monza per questo tour dei consiglieri in via Sanquirico “dove recentemente abbiamo portato anche 50 ragazzi delle scuole superiori, che inizialmente pensavano fosse una gita poi si sono resi conto di trovarsi di fronte anche ragazzi della loro età”. Infatti circa il 20% dei detenuti ha un’età inferiore ai 25 anni. “Credo che far visita a un carcere – ha concluso il sindaco Francesco Cereda – per chi fa politica a tutti i livelli è utile anche per poter agire e se possibile legiferare. Grazie a tutti per aver preso parte a questa esperienza”.