Il comandante della polizia locale Zorzetto va a Pordenone: il suo bilancio seregnese

L'ufficiale, al passo d'addio, ripercorre la sua esperienza operativa, rivolgendo anche uno sguardo agli obiettivi per il futuro
Maurizio Zorzetto, 45 anni, lascia il corpo della polizia locale di Seregno ed assume la guida adi quello intercomunale di Pordenone e Cordenons

«Ho vissuto questa esperienza come un investimento personale, essendo ad incarico. Sono stati 2 anni e mezzo intensissimi, in cui abbiamo lavorato davvero tanto. Molto resta ancora da fare, ma credo che ne sia valsa la pena. Provenendo da una realtà piccola, cercavo la possibilità di mettermi in gioco in un comando grande, dal punto di vista manageriale, prima ancora che da quello operativo, e l’ho trovata appieno. Confido che anche Seregno abbia portato a casa qualcosa da questo percorso». Maurizio Zorzetto, 45 anni, residente a Ronco Briantino, commenta così la chiusura della sua parentesi come comandante del corpo della polizia locale di Seregno, cominciata nel marzo del 2020 e terminata ufficialmente con l’ultimo giorno in ufficio martedì 27 settembre. Sabato 1 ottobre, infatti, dopo il successo in un apposito concorso, l’ufficiale entrerà in ruolo alla guida del corpo intercomunale di Pordenone e Cordenons.

Polizia locale: soddisfazione per i risultati conseguiti

«Ho sempre provato ad essere presente con la popolazione -prosegue Zorzetto-, in una città che mi è parsa da subito frizzante, in positivo ed in negativo, una città che ha bisogno di sentire le istituzioni vicine. È stato un compito impegnativo, il mio, perché l’asticella delle attese, per non dire delle pretese, è sempre stata molta alta. Seregno è una città ricca, produttiva, in grado di offrire parecchio, con ancora zone d’ombra su cui intervenire. Al mio arrivo, il corpo della polizia locale era anacronistico: il comando lavorava, ma mancava la necessaria attenzione alle tematiche della sicurezza urbana. Credo di aver dato la giusta sveglia, anche se ripeto che molto rimane da fare. Occorre continuare nel solco tracciato, inseguendo un obiettivo dopo l’altro. Non siamo approdati al traguardo sotto la mia gestione, ma abbiamo ottenuto risultati operativi che non hanno eguali sul territorio provinciale. Penso agli arresti, alle denunce, ma anche all’ammontare delle sanzioni elevate, che era di 900mila euro nel 2019 e che nel 2021 si è attestato a 2 milioni e mezzo di euro. Quasi il triplo. All’inizio, quando sostenevo che c’erano margini per salire almeno a 2 milioni di euro all’anno, quasi nessuno mi aveva creduto: tutto questo è stato possibile anche perché le pattuglie in strada oggi sono quattro nella fascia diurna ed una o due in quella serale, mentre prima ce n’era una e basta».

Polizia locale: gli obiettivi a medio e lungo termine

Zorzetto lascia nel momento in cui altri cambiamenti sono alle viste: «L’organico è stato ringiovanito ed implementato. Oggi siamo quarantuno in divisa, amministrativi a parte. L’obiettivo è di altre quattro assunzioni nell’anno solare, per raggiungere quota quarantacinque. A quel punto, ci sarebbero i margini per un’altra novità, con l’introduzione di tre turni di sette ore ciascuno e non più di poco meno di sei ore, così da garantire il servizio fino alle 3 di notte. Resterebbe quindi scoperta la fascia fino alle 7, quella in cui tuttavia c’è la minor esigenza di un presidio della polizia locale. E poi ci sarà lo storico trasferimento della sede in via Messina, nella palazzina che prima ospitava la polizia stradale. Questo passaggio è secondo me la miglior dimostrazione di quanto l’amministrazione comunale tenga alla polizia locale ed abbia avuto fiducia in me, se consideriamo che gli uffici, a trasloco terminato, si troveranno al di fuori di un contesto che ospiti altri comparti comunali, come invece accade oggi». La chiosa è all’insegna della gratitudine: «Ringrazio tutti, sia chi ci ha elogiati, sia chi ci ha criticati, perché le critiche sono stimoli a migliorare, se costruttive. Grazie infine all’amministrazione, che ha mantenuto l’impegno iniziale, che prevedeva per me un’autonomia operativa, a fronte delle indicazioni dell’organo politico. E così è stato, per tutti i 2 anni e mezzo».