Con le scure trame malinconiche che ritagliano il cielo o nell’esplosione della fioritura, quando appassisce nelle calde sfumature autunnali o quando il suo folto ombrello diventa ombra e ristoro. La maestosa bellezza del ciliegio selvatico di Vergo Zoccorino attraversa le stagioni senza smettere di incantare.
Lo sanno bene i brianzoli, ma da qualche settimana lo sa l’Italia intera: il ciliegio besanese è stato inserito nel primo elenco degli alberi monumentali d’Italia. Il documento è stato approvato nel mese di dicembre con decreto del Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale e redatto ai sensi di una legge del 2013 (il decreto attuativo è del 2014). In sostanza, il Ministero delle politiche agricole ha contato 2.407 alberi che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico, ma anche per l’importanza storica, culturale e religiosa che eventualmente rivestano nei luoghi che li ospitano; l’elenco, diviso per Regioni, arriva a 35 anni di distanza dall’ultimo censimento compiuto.
LEGGI la fioritura del ciliegio
In Provincia di Monza e Brianza, oltre all’esemplare di Cascina Casanesca, forse il ciliegio selvatico più grande d’Italia, rispecchiano le caratteristiche di monumentalità 4 esemplari radicati a Varedo: una sofora del Giappone, un tasso e due piante di bagolaro. Con il suo fusto da 300 centimetri di circonferenza (esito della fusione di più tronchi) e la sua altezza pari a 18 metri, “Il nostro magico ciliegio” (come si chiama la pagina Facebook dedicata all’esemplare) si trova riconosciuti come criteri di monumentalità ben 4 elementi: l’età e/o le dimensioni, la forma e il portamento, il pregio paesaggistico, il valore storico, culturale e religioso. Insomma il secolare esemplare rispecchia tutte le caratteristiche per essere considerato un vero e proprio patrimonio collettivo.
Le nobili caratteristiche del ciliegio, che si raggiunge imboccando un sentiero alle spalle di Cascina Casanesca e immergendosi nelle campagne, non erano comunque passate inosservate prima di questo momento. L’albero rappresenta già la Lombardia nel Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia a Roma, e inoltre per ogni fioritura richiama a sé ogni anno migliaia di visitatori, cuoriosi di ammirare la rarefatta nuvola bianca che avvolge la sua chioma e affascinati dalla “saggia” presenza di un albero che ha attraversato le generazioni degli uomini. Come ribadito in passato dal Comune di Besana, è importante che le visite si accompagnino al rispetto del luogo (vietato arrampicarsi).