Il caso Aeb-A2A infiamma ancora il consiglio comunale di Seregno: la maggioranza lascia l’aula, l’opposizione torna a chiedere le dimissioni del sindaco

Ennesima occasione di scontro a Seregno sul caso Aeb-A2A: nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza ha lasciato l’aula, l’opposizione è tornata a chiedere le dimissioni del sindaco.
Seregno Aeb A2A
Seregno Aeb A2A

Ennesima occasione di tensione in consiglio comunale a Seregno sul caso Aeb-A2A. Nell’ultima seduta sindaco e i consiglieri di maggioranza sono usciti dall’aula in dissenso con un passaggio del capogruppo di Noi per Seregno, Tiziano Mariani, sul coinvolgimento del sindaco al termine di un lungo intervento da parte di tutti i consiglieri di minoranza.

La scintilla nella discussione di un ordine del giorno sul delicato tema dell’integrazione societaria bocciata dal Tar della Regione Lombardia e dal Consiglio di Stato, per la quale il Comune di Seregno ha proposto ricorso in Cassazione e che è oggetto di un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Monza, che ha prodotto avvisi di garanzia per corruzione e turbativa d’asta nei confronti, tra gli altri, del sindaco Alberto Rossi, dell’assessore Pinuccio Borgonovo (che poi ha ceduto la delega alle Partecipate), del segretario comunale Alfredo Ricciardi e della presidente di Aeb Loredana Bracchitta.

Mariani ha parlato dell’inchiesta della procura, dell’applicazione della sentenza e del ruolo del segretario comunale. Contestato il passaggio finale: «Qui c’è stato un fuggi fuggi generale dell’amministrazione. Qui si parla di reati commessi tra l’ottobre del 2019 ed in permanenza attuale. Vuol dire che anche adesso il sindaco può commettere o sta commettendo il reato di corruzione, se si interessa alla vicenda».

Dopo la richiesta di chiarimenti la maggioranza è uscita dall’aula, le minoranze sono tornate all’assalto con un comunicato a firma Lega, Forza Italia, Noi per Seregno in cui chiedono di nuovo le dimissioni del sindaco Rossi.


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Il caso Aeb-A2A infiamma ancora il consiglio comunale di Seregno: la maggioranza lascia l’aula, l’opposizione torna a chiedere le dimissioni del sindaco
Seregno Aeb opposizione in consiglio comunale

“Rappresenta un fatto di gravità inaudita quanto accaduto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Seregno nei confronti dell’opposizione – si legge – Nel ricordare il ruolo di garanzia e vigilanza proprio delle minoranze in seno al Consiglio Comunale, l’accaduto rimarca ulteriormente l’arrogante comportamento posto in essere dalla maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Rossi che malgoverna la città. A seguito delle decisioni prese dal Sindaco riguardo l’opportunità di non partecipare più ai processi decisionali riguardante Aeb-A2A per evitare anche potenziali conflitti d’interesse (…) avevamo deciso di richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sull’argomento. Evidentemente quando l’opposizione coglie nel segno, la maggioranza sulla questione del conflitto di interessi del Sindaco riguardo l’aggregazione tra Aeb e A2A non accetta critiche”.

E poi: “Siamo esterrefatti che la maggioranza sia scappata dai banchi del Consiglio Comunale mentre era in discussione anche una risoluzione che riguardava l’Atem di Bergamo 2. Atem il cui bando, a distanza di due anni dall’aggregazione, è misteriosamente chiuso. Nell’operazione con A2A, Aeb ha infatti rilevato il 50% di quel punto di distribuzione del Gas, tanto che oggi il Sindaco non è più in grado di dirci se il Comune di Seregno parteciperà o meno a quella gara d’appalto. Ribadiamo la gravità del gesto compiuto nell’ultimo Consiglio Comunale da questa maggioranza su un tema, quello del conflitto d’interessi inerente l’aggregazione tra Aeb e A2A, di assoluta importanza. L’unica soluzione per ristabilire un clima rispettoso nei confronti della Città, degenerato per colpe ascrivibili esclusivamente a questa maggioranza, i cui componenti restano saldamente incollati alla poltrona e al potere, è quella che il Sindaco Rossi si dimetta. Alberto Rossi, oltre ad avere ormai un Sindaco ombra che lo guida, non può scappare dalle sue responsabilità”.