Presentato a Roma, all’auditorium “Parco della Musica”, dal Comandante Generale, Teo Luzi, e illustrato da Amadeus, il calendario storico 2024 dell’Arma dei carabinieri (realizzato dallo studio design Pininfarina con testi di Massimo Gramellini) ha avuto la sua vetrina, mercoledì 8 novembre, anche nella sede del Comando provinciale di Monza, in via Volturno.
A presentare l’iniziativa editoriale, ormai diventata una tradizione, la prima pubblicazione risale al 1928 ed è un oggetto ambito da parte di collezionisti (è giunto a una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue), è stato il comandante provinciale, colonnello Rosario Di Gangi. L’edizione fresca di stampa ha a tema il rapporto tra Arma e comunità: “aspetto fondamentale e strategico, tratto identitario dei carabinieri in quanto anche attori sociali, presenti nella quotidianità dei cittadini”, ha detto il colonnello. “Vicinanza alla popolazione e comunicazione rappresentano un fattore di sicurezza” ha aggiunto.
Monza, il calendario storico 2024 con la banda rossa come filo conduttore
Il calendario consta di 12 episodi che rappresentano, con illustrazioni a matita e racconti, fatti storici e di vita quotidiana. La “banda rossa”, che contraddistingue anche la divisa della Benemerita, “e rappresenta il senso del dovere”, sottolinea il colonnello, è il filo conduttore delle tavole. Disponibili anche una agenda che contiene quattro storie di fantasia tratte da fatti realmente accaduti, un calendario da tavolo dedicato anche quest’anno al tema “I Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia” e un planning da tavolo.
Monza: la tavola scelta dal colonnello e la mail all’Arma di due genitori disperati
Tra le tavole scelte e mostrate dal colonnello, “per la grande forza comunicativa”, una che rappresenta: “il disagio di un figlio in un quartiere bene di Roma, riportato sulla buona strada dopo un colloquio, insieme ai genitori, in una caserma dell’Arma”.
Una storia che ha indotto Di Gangi a raccontarne un’altra, simile, questa accaduta in Brianza. Il riferimento è a una mail ricevuta nei giorni scorsi da due genitori disperati: “che hanno ringraziato un maresciallo che li ha accolti nel suo ufficio e detto loro le parole giuste in un momento drammatico“ ha aggiunto il comandante.
“Nel nostro lavoro intercettiamo le sofferenze – ha proseguito – e molte volte sottovalutiamo quanto sia importante la componente umana nel rapporto con le persone che si rivolgono a noi in cerca di sostegno. Si tratta di un elemento che nobilita la nostra attività, ci carica di responsabilità e ci motiva nel servizio che svolgiamo ogni giorno“.