I sindaci del Vimercatese chiamano la Regione: «Nuovo ponte sull’Adda? Rischiamo l’imbottigliamento»

Bernareggio, Aicurzio, Bellusco, Carnate, Mezzago, Cornate d’Adda, Ronco e Sulbiate temono le ripercussioni del doppio ponte che sostituirà il San Michele a Paderno.
Binario deserto dopo la chiusura del ponte San Michele a Calusco d'Adda
Binario deserto dopo la chiusura del ponte San Michele a Calusco d’Adda

Non c’è solo Pedemontana a preoccupare una parte dei sindaci del Vimercatese, ma anche la futura costruzione di due ponti sul fiume Adda che collegheranno Calusco a Paderno al posto dello storico viadotto San Michele. Nello specifico verranno costruiti un cavalcavia dedicato solamente al transito dei treni e un altro dedicato al traffico veicolare con il passaggio anche di mezzi pesanti.

Quest’ultima infrastruttura agita non poco i sindaci Andrea Esposito di Bernareggio, Matteo Baraggia di Aicurzio, Mauro Colombo di Bellusco, Daniele Nava di Carnate, Giuseppe Colombo di Cornate d’Adda, Massimiliano Rivabeni di Mezzago, Kristina Loukianien di Ronco Briantino e Carla Della Torre di Sulbiate che temendo di avere pesanti ripercussioni sulla viabilità locale hanno scritto una lettera all’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi per chiedere un incontro urgente per far valere le proprie ragioni.

«Innanzitutto esprimiamo forte disappunto per non essere stati coinvolti in qualità di rappresentanti dei Comuni sui cui territori, seppur non direttamente interessati dal ponte, ricadranno comunque le scelte in merito alla sostituzione dello stesso; né è stata coinvolta la Provincia di Monza e della Brianza in qualità di ente proprietario delle strade provinciali di collegamento tra i nostri territori», hanno scritto i primi cittadini.

«Il nuovo ponte garantirà il passaggio anche dei mezzi pesanti (ad oggi non presenti) che si somma all’aumento di traffico veicolare che il nuovo ponte, senza limiti di passaggio e a doppia corsia, comporterà» si legge ancora nella lettera.

Tutto ciò potrebbe generare più di un problema per quella parte di Brianza in prossimità con la Bergamasca.

«Abbiamo paura di rimanere imbottigliati poiché dai nostri territori si accede alle principali arterie autostradali dell’area nordest milanese di oggi (A51, A4) e future (Pedemontana), pertanto dall’isola bergamasca il rischio è un flusso di traffico fortemente in aumento per raccordarsi a queste infrastrutture. La grande criticità è che tra il ponte e le autostrade ci sono i nostri territori con strade a due carreggiate che spesso attraversano i nostri paesi, non esistendo strade alternative che bypassano esternamente i nostri comuni. Chiediamo quindi un incontro urgente per essere coinvolti nel percorso decisionale coinvolgendo anche i rappresentanti della nostra Provincia» conclude la missiva a cui si attende una risposta da parte di Terzi.

Lo stesso tipo di perplessità era già stato sollevato nei giorni scorsi da Riccardo Borgonovo vicepresidente di Monza e Brianza che aveva sollecitato la Regione Lombardia «a coinvolgerci non solo per parlare di Pedemontana, ma anche del ponte di Paderno d’Adda».

Il presidente della Provincia Santambrogio ha convocato tutti i sindaci martedì mattina, per fare una riunione sul tema .