I sindacati brianzoli sulla addizionale comunale: “Introdurre esenzione sotto i 18mila euro”

Cgil, Cisl e Uil, insieme alle loro rappresentanze dei pensionati Spi, Fnp e Uilp in prima linea per le fasce più deboli
L’incontro con i sindacati a Monza Fabrizio Radaelli

Un impegno costante a tutelare le fasce più deboli prendendo in considerazione ogni aspetto, da quello prettamente economico a quello socio sanitario fino all’accesso ai servizi. Nel corso degli anni Cgil, Cisl e Uil, insieme alle loro rappresentanze dei pensionati Spi, Fnp e Uilp, hanno portato avanti una piattaforma sociale per rivolgere richieste e proposte al territorio, alle sue istituzioni e alle associazioni datoriali. Un lavoro costante che non si è interrotto nemmeno in epoca pandemica. Le nuove realizzazioni in ambito sanitario (Case e Ospedali di comunità), rese possibili grazie ai fondi del Pnrr, vedono i sindacati particolarmente attenti e per questo chiedono ai comuni di non essere esclusi in tema di organizzazione, monitoraggio dei progetti e qualità dei servizi.

I sindacati brianzoli per le fasce più deboli: salvaguardia dei redditi più bassi

Plaudiamo alla filosofia ispiratrice-spiegano gli esponenti sindacalima non vorremmo che avvenisse come in occasione di riforme sanitarie del passato: la creazione di contenitori senza contenuto, nascosti dietro la ridondanza di sigle e acronimi”. Occhi puntati anche sulla salvaguardia dei redditi più bassi. Cgil, Cisl e Uil chiedono in materia di addizionale comunale un ulteriore consolidamento sull’introduzione di una soglia di esenzione sui redditi a quota 18.000 euro. Per raggiungere questo obiettivo i rappresentanti delle sigle confederali hanno avviato una serie di incontri con le singole amministrazioni. Un lavoro certosino che nel corso del 2022 li ha visti al tavolo di diciotto diversi comuni della Provincia di Monza e Brianza (“in passato eravamo riusciti a incontrarne fino a ventotto in un solo anno”). Attualmente i comuni che applicano una soglia di esenzione (diversa a seconda dei casi) sono quarantatré pari al 79% del totale. Diciannove (pari al 33%) applicano un’aliquota progressiva mentre trentaquattro (61%) applicano un’unica aliquota.

I sindacati brianzoli per le fasce più deboli: preoccupa l’aumento delle rette nelle Rsa

La tutela dei meno abbienti passa anche attraverso le azioni a favore dei nuovi poveri e delle fasce più fragili con la richiesta di una sempre maggiore collaborazione tra tutti gli attori del welfare. Un occhio di riguardo anche nei confronti degli anziani, di quelli che vivono in condizioni di solitudine, ma anche di coloro che vivono nelle Rsa. L’aumento significativo delle rette in queste strutture preoccupa i sindacati che temono l’incapacità da parte di un numero sempre maggiore di famiglie a fare fronte ai pagamenti e il rischio di tenuta del sistema. Non vengono dimenticati i giovani, fortemente penalizzati in epoca Covid e sempre più vittime di diseguaglianze sociali