I brianzoli eccellono nel premio di poesia Città di Monza

Oggi in sala Maddalena a Monza il gran finale con le premiazioni del concorso internazionale di poesia Città di Monza, fiore all’occhiello del Cenacolo poeti e artisti di Monza e Brianza. Ecco i nomi dei vincitori
I brianzoli eccellono nel premio di poesia Città di Monza

Oggi in sala Maddalena a Monza il gran finale con le premiazioni del concorso internazionale di poesia Città di Monza, fiore all’occhiello del Cenacolo potei e artisti di Monza e Brianza giunto alla sedicesima edizione.

Monzese è il vincitore della sezione giovani: Matteo Di Venti (al centro della foto), autore di “101010” un titolo particolare come originale è la forma espressiva del giovane autore che si interroga sul senso della propria vita. Diversi i monzesi premiati nella sezione adulti: quattro in tutto nei primi dieci anche se il primo premio se lo è aggiudicato Vincenzo Lamanna di Centola, in provincia di Salerno.

“Camminando scalzo nella terra dei fuochi” il titolo del componimento di Lamanna di Centola, poesia di denuncia dei danni ecologici provocati in Campania. Al secondo posto la genovese Emilia Fragomeni di Genova che in “Ho chiesto silenzio”, con candida sincerità confessa l’impossibilità di sottrarsi all’incessante marea della memoria.

Terzo gradino del podio per la monzese Paola Benicchi che, tuttavia, ha deciso di dedicare una poesia al capoluogo lombardo “Dorme Milano” il titolo in cui mette in evidenza l’apparente calma notturna della città con una realtà giovanile spesso angosciosa.

Ma nella top ten altri tre monzesi. Sono: Dario Marelli di Seregno con la poesia “A mio figlio”, Paola Confalonieri con “Il ridente Lario” e Lucia Ingegneri, già vincitrice della passata edizione del premio dedicato ad Augusto Robbiati, e in questa edizione decima classificata con il componimento intitolato “Intima simbiosi”.

Il premio alla memoria di Augusto Robbiati, in questa edizione è infine stato assegnato a Ufelia Usai, sempre di Monza, autrice di una poesia di denuncia della violenza sulle donne e un invito accorato a segnalare quei drammi familiari spesso tenuti nascosti.