Il tribunale fa arrestare un suo curatore fallimentare per peculato: si tratta di un commercialista monzese accusato di avere distratto più di un milione di euro nelle procedure del fallimenti. Sono stati gli uomini del comando provinciale della Guardia di finanza di Milano, su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza, ad arrestare Antonio Crippa: secondo la procura, nelle vesti di curatore fallimentare, il monzese senza alcuna autorizzazione avrebbe spostato denaro verso società a lui riconducibili.
Le indagini sono state coordinate da Walter Mapelli e sono iniziate nel mese di maggio, quando il tribunale di Monza ha notato anomalie sui mandati di pagamento e ha revocato l’incarico. Il sostituto del curatore ha collaborato con la procura per raccogliere il materiale e verificare le modalità delle presunte distrazioni.
Secondo quanto ricostruito, il meccanismo sarebbe stato questo: il curatore depositava al giudice l’istanza per essere autorizzato ai pagamenti. Poi aspettava il via libera della cancelleria, un doppio mandato, una copia del quale – quello diretto alla banca – veniva ritoccato con l’aggiunta di cifre accanto all’importo per cui era stato autorizzato. La banca a questo punto versava somme maggiori che il commercialista incassava: in titolare si tratterebbe di 1.072.317 euro. La destinataria delle somme sarebbe una società immobiliare riconducibile al professionista al quale sono stati sequestrati cinque appartamenti e tre box a Milano.