Governo, stop all’Imu di giugno Via anche la Tares, arriva l’Ics

Un decreto, magari già la prossima settimana o l’inizio della successiva, per bloccare l’Imu, l’aumento dell’Iva e rifinanziare la Cig. Il Governo Letta è al lavoro anche di domenica per varare un decreto per sospendere il pagamento Imu sulla prima casa (nel senso che per le seconde i pagamenti sono regolari).
Sarà bloccata l’Imu sulla prima casa
Sarà bloccata l’Imu sulla prima casa

Un decreto, magari già la prossima settimana o l’inizio della successiva, per bloccare l’Imu, l’aumento dell’Iva e rifinanziare la Cig. Il Governo Letta è al lavoro anche di domenica per varare un decreto per sospendere il pagamento Imu sulla prima casa (nel senso che per le seconde i pagamenti sono regolari) e per stanziare 1,5 miliardi di euro necessari per chiudere la partita ancora aperta della cassa integrazione e degli esodati. E si delinea anche una possibile manutenzione della riforma Fornero per allentare i vincoli sui contratti a tempo determinato.

Ancora un po’ di giorni, il tempo di mettere in sicurezza i conti votando tra martedì e mercoledì il Documento di Economia e Finanza messo a punto dal precedente governo e che piace tanto all’Europa, al punto da aver messo ieri l’altro nero su bianco che per l’Italia è vicina l’uscita dalla procedura per deficit eccessivo. Sono però proprio le considerazioni contenute nel rapporto comunitario a rendere ancora più stretto il sentiero nel quale è obbligato a muoversi il ministro Saccomanni e l’intero governo. Viste le tensioni interne alla maggioranza, l’impegno non è facile e obbliga a weekend di lavoro, compreso l’attuale, il ministro dell’Economia, i suoi vice Stefano Fassina e Luigi Casero e i sottosegretari Pier Paolo Baretta e Alberto Giorgetti. Per evitare l’aumento dell’Iva servono infatti circa due miliardi di euro, 1,5 miliardi per la cassa integrazione, mentre tempi più lunghi richiederà la rimodulazione dell’Imu (costo un paio di miliardi se il taglio non sarà totale) sulla quale sono sul piede di guerra anche i sindaci visto che l’imposta era destinata a finire entro giugno nelle casse dei comuni. In totale sei miliardi di euro da riallocare in una nuova manovra.

Quel che è certo è che il 2013 è un anno di transizione. Dal 2014 cambierà tutto. Potrebbe essere alzata l’asticella sotto la quale l’Imu non si paga (oggi è di 200 euro, il Pd ha proposto di elevarla alla soglia di 500 euro), oppure ci sarà una vera e propria rivoluzione complessiva della tassazione sulla casa. A quel punto l’Imu potrebbe lasciare il posto all’Ics, l’imposta sulla casa e servizi, che assorbirà l’imposta sulla casa, la tassa suo rifiuti (che quest’anno si chiama Tares, l’ex Tarsu) e i servizi offerti dal Comune. Potrebbe essere pesante per le case di lusso.