Erano in tanti ad attendere la pubblicazione del rapporto Usa sugli Ufo e alla fine, l’attesa, è stata in larga parte vanificata: chi si aspettava conferme formale di attività extraterrestre sulla Terra o sperava di avere dettagli sulla leggendaria Area 51, è rimasto deluso. Come riporta per esempio il Post, “le analisi contenute nel documento sono state definite inconcludenti dalla maggior parte degli esperti”.
Si tratta in particolare di un rapporto sui fenomeni Uap, cioè gli avvistamenti aerei (o fenomeni) per i quali non sono state date spiegazioni soddisfacenti, come alta velocità senza propulsione, cambi improvvisi di rotta, grandi accelerazioni. Stando al documento reso pubblico dalla , sono 144 le segnalazioni che non hanno avuto risposte definitive a partire dal 2004. Si tratta alla fine di nove pagine diffuse il 25 giugno dall’Office of the director of national intelligence. Il rapporto parla della necessità di fare ulteriori analisi per spiegare i fatti, in particolare per 21 rapporti relativi a 18 avvistamenti.
Se poco si ottiene dall’atteso rapporto Usa – nelle scorse settimane erano rimbalzate e in parte fraintese anche dichiarazioni a proposito dell’ex presidente Barack Obama – restano due fatti. Il primo è che qualunque astrofisico spiegherebbe come l’universo è talmente vasto che è difficile non credere che ci siano altre forme di vita (e non il contrario). Il secondo è che la passione Ufo ha sempre permeato il territorio di Monza e Brianza.
Lo ha raccontato certo una bufala di qualche anno fa su un sito satirico che raccontava il ritrovamento a Monza di una base Nato con corpi di alieni
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e lo raccontano soprattutto i presunti avvistamenti di Ufo o alieni registrati dal Cun (centroufologiconazionale.net) in decenni, a partire dalla seconda metà del Novecento. Per esempio alle 22 dell’8 novembre 1954, quando a Monza è stata vista una “entità animata”, che sarebbe poi un incontro a tu per tu con un alieno. Da lì a cinque giorni qualcuno ha visto una luce notturna con una scia verde a Desio, quindi è probabile che il venusiano – o chi per lui – sia ripartito di gran lena. Non si sa molto di quanto accaduto sempre un 8 novembre, ma più di dieci anni dopo: nel 1965 è registrato un “IR-3” (proprio un incontro ravvicinato del terzo tipo) a Monza ed è tutto quello che si sa, ma la sigla indica un incontro ravvicinato del terzo tipo. Qualche mese dopo l’episodio si ripete qualche chilometro più in là, ma tutto assume una luce differente: “1966, Milano. Una contattista ha un IR-3 a Milano – si legge negli archivi – sul tram, con un alieno di tipo umano dai capelli lunghi, vestito da teddy boys”. Persino gli ufologi classificano la segnalazione come “Non Aff”, non affidabile.