Giussano, un docufilm di Libera ricorda Erminio Barzaghi, il sindaco antimafia

La presentazione è stata calendarizzata a 40 anni di distanza dalla marcia silenziosa dei primi cittadini, promossa nel 1983, come segno di ribellione alla criminalità organizzata
Il pubblico presente in sala

«Se papà sapesse di una serata dedicata a lui, probabilmente sorriderebbe alzando le spalle, con l’intento di sminuire il lavoro fatto. Ma sono sicura che sarebbe orgoglioso di sapere che la testimonianza sul suo operato, a 40 anni dalla marcia silenziosa dei 30 sindaci, sta ancora contribuendo a diffondere la cultura della legalità». Lo ha dichiarato Lucia Barzaghi, figlia dell’ex sindaco di Giussano Erminio Barzaghi, giovedì 26 ottobre, nella sala civica Villa Mazenta, gremita di pubblico in occasione della proiezione dell’anteprima di “Erminio Barzaghi: tracce di memoria di un sindaco contro le mafie”, con regia di Agnese Zappalà e Alessandro Micheli. Un docufilm, realizzato da Libera Monza e Brianza, in ricordo di un uomo carismatico, che dedicò la sua intera vita alla cosa pubblica e che fu il motore trainante di un evento storico che rappresentò un gesto di opposizione al dilagante potere della criminalità organizzata: la marcia giussanese dell’1 ottobre 1983.

Barzaghi: il ricordo della marcia dell’ottobre 1983

L’intervento di Valerio D’Ippolito di Libera Monza e Brianza

Una fiaccolata silenziosa, a cui parteciparono oltre 3mila 500 persone, organizzata l’indomani del sequestro di Ambrogio Elli, che seguì quello di Pierantonio Colombo dell’anno precedente. La forza di Barzaghi, come ricordato a più riprese nel documentario tramite sette voci autorevoli -tra cui quella dell’amico e storico Luigi Folcio-, fu di intuire immediatamente il nuovo pericolo che si stava profilando, interrogandosi forse per la prima volta su questo fenomeno nascente, in un territorio che si pensava immune da tali infiltrazioni criminose.

Barzaghi: l’attualità della sua eredità

Un momento della serata

La serata, promossa dall’Associazione Amici sostieni Libera Monza Brianza,in collaborazione con Il Mosaico e patrocinata dal Comune di Giussano, è stata moderata da Fabio Terraneo, referente dell’associazione Il Mosaico e di “Casanostra”, bene giussanese confiscato alla criminalità e restituito alla comunità, intitolato proprio a Barzaghi. «“Casanostra” ora è famiglia, è stare insieme, è fantasia, è giustizia, è un luogo di formazione, condivisione, crescita, amicizia e accoglienza. È un rifugio, è comunità», ha riferito Terraneo, aprendo la serata. «Questo documentario sarà inserito nella formula di accoglienza di “Casanostra”: un bene confiscato che è un generatore della cultura della legalità. Lo vedranno i ragazzi che si recheranno in visita all’immobile di via Milano», ha aggiunto Valerio D’Ippolito, referente di Libera Monza. Ma cosa resta oggi della lezione di Barzaghi? «Barzaghi era fortemente convinto che nella vita non bisogna cercare scorciatoie, e non bisogna farlo nemmeno nella lotta contro la criminalità organizzata. Non dobbiamo avere il timore di parlarne», ha aggiunto D’Ippolito, dichiarandosi rammaricato per la scarsa risposta dei Comuni del territorio all’invito di partecipazione alla serata: «Abbiamo invitato 55 Comuni, e hanno risposto affermativamente solo in 2, oltre a Giussano ovviamente: il Comune di Monza e il Comune di Seregno. Alla chiamata di Barzaghi per la marcia risposero 30 sindaci. Dov’è finita quella sensibilità?».

Barzaghi: l’apprezzamento del sindaco Citterio

Il saluto introduttivo del sindaco di Giussano Marco Citterio

«È interessante, e non va dimenticata, la storia di un uomo come Erminio Barzaghi che ha esposto il suo senso civico per contrastare il fenomeno malavitoso, che a quel tempo non era ancora definito ma si stava purtroppo già delineando», ha riferito il sindaco di Giussano Marco Citterio, in apertura della presentazione del docufilm in ricordo del suo predecessore. «Erminio Barzaghi ci ha messo la faccia e ha sensibilizzato i massimi organi dello Stato sull’importanza di lottare insieme contro la criminalità. A fronte di un cambiamento della legislazione, oggi si può prestare un’attenzione maggiore ai fenomeni di infiltrazione economica mafiosa nella nostra società. Nel 2021 il Comune di Giussano ha ricevuto tre interdittive antimafia che hanno riguardato attività del territorio. Sono numeri alti che confermano come l’attenzione deve continuare ad essere alta», ha concluso.