Giro di vite al campo nomadi di Lissone: «Mettiamo un limite ai posti disponibili»

I residenti del campo nomadi di Lissone sono raddoppiati e sono stati occupati anche altri spazi esterni: il Comune ha deciso che con il nuovo regolamento non saranno date residenze se non ci sono spazi disponibili.
L’entrata del campo nomadi di Lissone
L’entrata del campo nomadi di Lissone Gianni Radaelli

Campo nomadi di Lissone al limite massimo della capienza. Il Comune e il comando di polizia locale, anche e soprattutto con l’applicazione delle norme previste dal nuovo regolamento in via di definizione e dunque di prossima approvazione in consiglio comunale, hanno intenzione di negare nuovi permessi di residenza qualora il numero massimo degli spazi a disposizione nel campo nomadi risulterà raggiunto.

L’obiettivo è di regolarizzare gli ingressi e procedere al contempo ad una normalizzazione della situazione interna ed esterna al campo nomadi, sulla base delle criticità rilevate in un recente sopralluogo congiunto effettuato dal comandante della polizia locale, Matteo Caimi e dal sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi.

«Il campo nomadi è cresciuto negli anni, si è passati da 20 agli attuali 38 residenti – spiega Caimi – questa cosa ha fatto sì che ci siano più roulotte di quelle che ci potrebbero stare, si stanno infatti occupando campi limitrofi, anche per attività di rimessaggio e collocazione di attrezzature, materiali e rifiuti. Questa cosa va regolarizzata. Col nuovo regolamento, in via di definizione, ogni richiesta di residenza verrà negata se non vi saranno spazi disponibili nel campo nomadi». Il comando di polizia locale di Lissone attuerà al contempo attività di indizione all’ingresso dei vari terreni limitrofi al campo nomadi, al fine di demotivare eventuale attività di occupazione.