Sarebbero i responsabili dei furti di sedici biciclette avvenuti alla velostazione di Monza tra settembre e novembre. Si tratta di un cittadino marocchino senza fissa dimora di 35 anni, arrestato (al quale è stato attribuito il furto di 10 biciclette), e di un italiano di 34 anni, residente a Vedano al Lambro (presunto autore di sei furti), denunciato, e per il quale è stato stabilito il divieto di dimora nel comune di Monza.
Entrambi noti alle forze dell’ordine, bazzicavano spesso e volentieri attorno alla stazione ferroviaria di via Arosio, negli ultimi mesi al centro delle cronache per i numerosi episodi di microcriminalità. Più volte i due sono stati denunciati dalle varie forze di polizia per possesso di arnesi da scasso e, solo nell’ultimo anno, erano stati controllati 16 volte il marocchino e una decina l’italiano. Senza tuttavia essere mai colti in flagranza di reato.
Almeno fino all’altro giorno, quando, grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza del Comune piazzato tra il Binario 7 e piazza Castello, gli agenti del commissariato sono riusciti a pizzicare i due su alcune biciclette appena rubate alla velostazione e corrispondenti alle descrizioni finite nelle denunce presentate dai proprietari.
I due, per compiere i furti, approfittavano dell’ingresso di un ciclista nella velostazione (accesso consentito solo con la carta dei servizi) e si intrufolavano velocemente attraverso la porta rimasta aperta. Una volta all’interno, tranciavano la catena delle bici prescelte e si allontavano. Bici che non sono state recuperate in quanto sicuramente vendute nell’immediatezza del furto per pochi euro.