Furti, rapine, incendi e spaccio: escono dal carcere di Monza e vengono espulsi dall’Italia

Due uomini, uno di origine nigeriana, l'altro del Marocco, sono stati trasferiti ai centri per il rimpatrio all'uscita dalla casa circondariale.
La polizia di Stato di Monza
La polizia di Stato di Monza

Escono dal carcere, scatta l’espulsione: sono stati gli agenti della questura di Milano ad accompagnare sabato 8 luglio due ex detenuti di origine straniera in altrettanti centri per il rimpatrio, a Gradisca d’Isonzo e a Macomer.

Si tratta un 26enne della Nigeria, in Italia dal 2016 e oggi irregolare, con precedenti per furto, danneggiamento, minacce, resistenza e violenza contro pubblico ufficiale che, ad aprile 2020, si è reso protagonista di un incendio innescato al gazebo di un ristorante a Sesto San Giovanni. Il tentativo, all’epoca, era andato a vuoto (fiamme svanite in breve) ma sarebbe potuta finire molto peggio: il fuoco era stato appiccato vicino alla lega da forno, costudita all’esterno, non lontano da una struttura che conteneva anche bombole Gpl. Ha scontato per cumulo di pene 3 anni e 10 mesi.

Di poco meno di un anno è la pena (per cumulo) scontata da un uomo nato in Marocco 40 anni fa e in Italia dal 2004, irregolare, già condannato per spaccio, furto aggravato, danneggiamento, ricettazione, tentata rapina, reati per i quali ha scontato già 3 anni e 3 mesi dal 2012. Uscito in anticipo, altre condanne: 2 anni per rapina in concorso, altri 2 sempre per rapina. Nel 2018 altra condanna per tentato furto, due anni dopo per resistenza a pubblico ufficiale, nel 2021 per furto, quindi ancora per resistenza.

Da sabato, su disposizione del questore Marco Odorisio, sono nei Cpr in attesa dell’allontanamento dal territorio nazionale.