Funerali a Lissone, la Brianza ha detto addio a Giannantonio Brugola

FOTO Si sono celebrati lunedì mattina a Lissone, i funerali di Giannantonio Brugola. Commosso l’addio del figlio Jody.
Funerali a Lissone, la Brianza ha detto addio a Giannantonio Brugola

Si sono celebrati lunedì mattina, nella chiesa prepositurale di Lissone, i funerali di Giannantonio Brugola, il grande industriale brianzolo morto sabato all’età di 73 anni. Una folla di persone ha reso omaggio a colui che è riuscito a far diventare la piccola officina (la OeB) di Lissone un’industria capace oggi di generare un fatturato di 120 milioni di euro e di dare lavoro a 310 dipendenti a Lissone.

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Un pioniere e un autentico innovatore che nel 2008 ricevette il titolo di Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’ultima soddisfazione pochi giorni fa quando il figlio, Egidio, gli ha consegnato la prima vite uscita dalla fabbrica di Detroit. Il primo impianto della Brugola fuori dall’Italia.

Giannantonio Brugola era figlio dell’inventore straordinario, Egidio, dal quale, nel 1964 ha ereditato l’azienda che ha presieduto sino a sabato scorso. Grande lutto per la città di Lissone e per l’intera Brianza che perdono un industriale che ha conquistato il mondo della bulloneria, in particolare nel settore delle viti per i motori.
La storia della dinastia della brugola inizia nel 1926 quando la Oeb viene fondata da Egidio. Giannantonio inizia ad occuparsi dell’ azienda a 16 anni, alla morte del padre. Genialità, amore per l’ innovazione e la tecnologia, spirito pionieristico, qualità assoluta (il motto «spirit of excellence» campeggia ovunque in azienda) sono alcune delle parole che spiegano il fenomeno Brugola. Un uomo di riconosciute capacità imprenditoriali, molto legato alla città di Lissone, come ha ricordato ai funerali il sindaco Concetta Monguzzi.

l primo cittadino ha esaltato « operosità, amore per l’innovazione e la tecnologia» di un uomo che « ha sempre perseguito l’eccellenza» e che «ha mantenuto uno sguardo su Lissone, che è stato parte dei grandi percorsi culturali della città». Monguzzi ha poi ricordato l’orgoglio di chi è stato dipendente della Brugola.
«L’orgoglio di una passione, e noi dobbiamo ringraziare Giannantonio Brugola per averci trasmesso questo orgoglio»

Struggente il messaggio del figlio Egidio letto in chiesa. «Ciao papà, grazie per avermi insegnato l’onestà e per quell’amore che non sei mai riuscito a dirmi, ma che non mi hai mai fatto mancare. Grazie papà, ti voglio bene. Jody ».
Egidio Brugola inonda di ricordi familiari il suo commosso addio ad un padre «che chiamo papà soltanto adesso che non ci sei».
«Oggi capisco il senso profondo delle tue parole, quando dicevi “ringrazia di aver un padre, io l’ho perso giovanissimo”. Ora è il mio turno. Tu hai saputo far crescere con costanza e impegno l’azienda rendendola famosa il tutto il mondo. Eri fiero di essere italiano, hai fatto crescere l’azienda, ma anche le persone. Mi hai insegnato ad avere sempre rispetto delle persone. Mi ha insegnato l’onestà. Grazie papà, ti voglio bene».

Il feretro di Giannantonio Brugola, sormontano da rose bianche, rosse e verdi, è stato tumulato nel cimitero di Lissone.