Non di sola Pedemontana rischia la Brianza. In particolare, le sue oramai pochissime aree a verde. Il tema, sebbene ripetitivo, è di strettissima attualità.
Accanto, infatti, a palazzine e residenziale più o meno di lusso, la nuova frontiera “mangia – territorio” è quella del tecnologico. Data center, ma non solo. Persino il green. A Vimercate e dintorni, ad esempio, come già abbiamo avuto modo di documentare, è corsa a installare nuovi data center, insediamenti grandi migliaia di metri quadrati, idrovore peraltro di energia elettrica, dove vengono immagazzinati i dati di aziende e anche enti pubblici. L’ultimo in ordine di tempo a far trasferire i propri dati in un data center è stato il Comune di Usmate-Velate.
Fotovoltaico, se il green minaccia di “mangiarsi” l’ultimo verde della Brianza: la mozione di Brianza Rete Comune
A Vimercate è in corso la procedura per la realizzazione, in variante al Pgt, di un terzo data center nell’area di via Santa Maria Molgora. Il promotore è Giambelli, che è il proprietario dell’area da 260mila metri quadrati attualmente a verde dove, secondo il piano integrato presentato sorgerà appunto un centro di stoccaggio dati che lascerà liberi giusto 30mila metri quadrati a destinazione agricola. È il progresso, si dirà. Accanto ai data center, però, ora arrivano anche le installazioni legate alla transizione ecologica. A sollevare il problema, sul territorio, è stata una mozione presentata nei giorni scorsi dal gruppo Brianza Rete Comune. L’occasione è stata la decisione, da parte di Regione Lombardia, di procedere all’individuazione di nuove aree dove installare impianti energetici rinnovabili.
«Il fenomeno dell’agrivoltaico e dei campi fotovoltaici – spiegano – è sempre più in espansione, anche sul nostro territorio. La normativa vigente, però, non offre sufficienti garanzie in merito alla protezione dei territori più vulnerabili, con il rischio che le aree idonee individuate per la realizzazione non siano congruenti con gli obiettivi di tutela dei suoli, del paesaggio e della biodiversità».
Fotovoltaico, se il green minaccia di “mangiarsi” l’ultimo verde della Brianza: decisione regionale in fase di discussione
Il rischio, in altre parole, è che queste installazioni vadano a gravare sul già disastrato verde brianzolo. Persino all’interno dei parchi regionali. Quasi una beffa. Attualmente la decisione regionale è in fase di discussione e dovrà approdare in consiglio, ma l’obiettivo è quello di muoversi per tempo, impegnando la stessa provincia a muoversi su più fronti. Da una parte chiedendo al consiglio provinciale di esprimersi rispetto a Regione Lombardia e, dall’altra, di procedere alla modifica del Ptcp (il piano urbanistico provinciale) affinché preveda un meccanismo di tutela delle aree libere nei documenti di programmazione.
«Riteniamo che sia fondamentale – spiega Francesco Facciuto – portare avanti un’azione ferma e decisa di sostegno e accompagnamento delle iniziative dei parchi regionali e dei Plis che si oppongono alle installazioni nelle aree ecologicamente sensibili».
«Il nostro – precisa Vincenzo Di Paolo – è un territorio fortemente antropizzato, con un indice di urbanizzazione al 51 per cento e con livelli di criticità elevati che, per 16 Comuni, raggiungono una percentuale di oltre il 65 per cento». L’alternativa? Scegliere aree già urbanizzate, come gli insediamenti produttivi e commerciali o anche parcheggi ed edifici pubblici, lasciando a verde quel poco che rimane.