Fontana e Guidesi: “No alla distruzione dell’automotive per seguire l’integralismo”

Intervento al convegno 'Mobilità 2035 tra ideologia e realtà' organizzato da Federmotorizzazione, lunedì 8 maggio a Palazzo Lombardia
Il presidente della Regione Attilio Fontana

Non è accettabile la distruzione del comparto dell’automotive per seguire ideologie figlie di un integralismo. Regione Lombardia crede nella sostenibilità: da quest’anno il piano di sviluppo si chiama PRSS (Piano regionale di sviluppo sostenibile) e recentemente abbiamo rinnovato gli incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti, ma non possiamo permetterci la follia di abbondonare i motori endotermici nel 2035“. 

Fontana: “L’elettrico è una delle alternative, c’è anche il tema dei biocarburanti”

Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo al convegno ‘Mobilità 2035 tra ideologia e realtà’ organizzato da Federmotorizzazione, lunedì 8 maggio a Palazzo Lombardia. Secondo il governatore lombardo per la transizione ecologica “Occorre gradualità“. “L’elettrico – ha detto Fontana – è una delle alternative, ma ad oggi non può fornire risposte a tutto campo alle necessità di mobilità“. E ha aggiunto che debbano essere considerate e sviluppate: “tutte le possibilità“. “Per esempio c’è il tema dei biocarburanti – ha detto – Dobbiamo trovare la strada più corretta per raggiungere gli obiettivi ambientali e nel contempo difendere i nostri posti di lavoro e le nostre imprese . Credo che da questo punto di vista riusciremo a far ragionare l’Europa“. 

Guidesi: “Il fondamentalismo elettrico non è una risposta, non possiamo sacrificare le nostre aziende”

L’assessore Guido Guidesi

Al convegno è intervenuto anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. “Il fondamentalismo dell’elettrico – ha evidenziato l’assessore – non è una risposta. Non possiamo sacrificare le aziende della componentistica, una filiera che in Lombardia conta un numero importante di imprese. Noi non diciamo no all’elettrico, ma gli obiettivi ambientali di mobilità a impatto zero devono poter essere conseguiti in condizioni di neutralità tecnologica, ovvero con qualsiasi possibilità offra la ricerca e l’innovazione. Lo abbiamo messo nero su bianco due anni fa, come Regione, quando abbiamo convocato la filiera dell’automotive lombarda e le associazioni di categoria costruendo un manifesto che poi è diventato la linea del Governo nazionale