Si sono celebrati domenica, a oltre due mesi dalla morte, i funerali di Joele Leotta. Una folla a Nibionno ha salutato il ventenne aggredito e ucciso in Inghilterra, nel Kent, nell’appartamento sopra il ristorante dove aveva trovato lavoro. Tantissimi i giovani presenti. Anche i compagni della scuola Gandhi di Besana Brianza dove aveva studiato per tre anni. Gli studenti e anche i professori: a loro, che andava a trovare quando poteva, il ragazzo la scorsa estate aveva raccontato di voler partire per l’estero per lavorare e perfezionare l’inglese.

Gli amici di Joele hanno anche organizzato una marcia-fiaccolata fino al vicino paese di Costa Masnaga, dove a Joele è stato intitolato il parco pubblico della località Musico, dove era solito riunirsi con la sua compagnia. L’amico sopravvissuto al pestaggio, Alex Galbiati, ha voluto aiutare gli altri a trasportare a spalla la bara.

«Joele vive: ragazzi, invocatelo nelle difficoltà; ditegli: tu che ora sei vicino al Signore, dagli di gomito e chiedigli di aiutarmi», ha detto don Luigi Bianchi durante l’orazione funebre, rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti.