«Feste abusive in coprifuoco nei capannoni abbandonati»

I residenti segnalano una serie di episodi oltre via Guardini a Monza, dove i ragazzi che tiravano tardi nell’area verde hanno trovato un nuovo punto di ritrovo.
Monza Capannone dismesso via Walter Fontana
Monza Capannone dismesso via Walter Fontana Fabrizio Radaelli

Ora il punto di ritrovo è quello: parte dell’ecomostro, come lo si chiama, che il quartiere non ha mai voluto. È lì che si danno appuntamento le compagnie che nell’area verde di via Guardini a Monza tiravano le ore piccole, infrangendo il coprifuoco, il distanziamento e ogni altra disposizione imposta dall’emergenza sanitaria.

Da lì i ragazzi si sono spostati perché a furia di segnalazioni da parte dei residenti, della consulta e del neonato gruppo di Controllo di vicinato, le forze dell’ordine hanno iniziato a passare spesso. E allora non restava che trovare un’area più riparata. Al capannone abbandonato ci si arriva senza problemi, perché dal lato di via Guardini, all’altezza dell’area cani e della zona bimbi, non mancano varchi nelle recinzioni.

Il suo ingresso principale, in via Fontana, è letteralmente spalancato. E nell’area industriale ai margini del quartiere sono in pochi a farsi vedere la sera. L’edificio, vecchio almeno di un decennio, per metà è occupato: ospita le sedi di aziende attive in diversi settori.

L’altra metà, mai completata e abbandonata a se stessa, crea preoccupazione. A lanciare l’allarme la consulta, il Cdv e il Comitato di quartiere Sant’Albino, che sul suo blog parte all’attacco: «Spreco di suolo un tempo verde, cementificazione ottusa, costruzione di un capannone inutile e come prevedibile inutilizzato ora sembra rappresentare l’unica risposta al bisogno di spazi di socializzazione, incontro e musica dei giovani. Ogni tarda sera diventa una discoteca in cui cercare sballo. Ma in queste condizioni: nessuna recinzione tanto che chiunque ci può entrare a qualsiasi ora, sporcizia, un sacco di amianto che si sfibra da inalare, fuochi lungo le pareti, rifiuti e isolamento foriero solo di pratiche pericolose e distruttive. Riceviamo queste segnalazioni fatte da vari cittadini e le rilanciamo a chi di dovere: alla proprietà probabilmente ignara di quanto avviene e alle autorità che auspichiamo intervengano».

Le immagini lasciano poco spazio all’immaginazione e tanto al degrado di un’area che sembra fuori controllo. Come i giovani che la frequentano. Della necessità di intervenire con politiche attive e strutturate di sostegno ai ragazzi del quartiere, al momento privi di punti di ritrovo sani, di adeguati spazi educativi e culturali, si è discusso anche in consulta.

In quell’occasione è emerso di nuovo il tema del contrasto all’abuso di sostanze stupefacenti, oltre alla volontà di fare squadra con altre consulte, come Centro – San Gerardo e San Rocco, che già da qualche mese stanno affrontando il tema. Non sono poi mancate segnalazioni riguardo il recupero e la manutenzione degli spazi pubblici: un esempio su tutti l’area bimbi di via Guardini, dalle panchine rotte e dai giochi danneggiati.