Ora il punto di ritrovo è quello: parte dell’ecomostro, come lo si chiama, che il quartiere non ha mai voluto. È lì che si danno appuntamento le compagnie che nell’area verde di via Guardini a Monza tiravano le ore piccole, infrangendo il coprifuoco, il distanziamento e ogni altra disposizione imposta dall’emergenza sanitaria.
Da lì i ragazzi si sono spostati perché a furia di segnalazioni da parte dei residenti, della consulta e del neonato gruppo di Controllo di vicinato, le forze dell’ordine hanno iniziato a passare spesso. E allora non restava che trovare un’area più riparata. Al capannone abbandonato ci si arriva senza problemi, perché dal lato di via Guardini, all’altezza dell’area cani e della zona bimbi, non mancano varchi nelle recinzioni.
Il suo ingresso principale, in via Fontana, è letteralmente spalancato. E nell’area industriale ai margini del quartiere sono in pochi a farsi vedere la sera. L’edificio, vecchio almeno di un decennio, per metà è occupato: ospita le sedi di aziende attive in diversi settori.
L’altra metà, mai completata e abbandonata a se stessa, crea preoccupazione. A lanciare l’allarme la consulta, il Cdv e il Comitato di quartiere Sant’Albino, che sul suo blog parte all’attacco: «Spreco di suolo un tempo verde, cementificazione ottusa, costruzione di un capannone inutile e come prevedibile inutilizzato ora sembra rappresentare l’unica risposta al bisogno di spazi di socializzazione, incontro e musica dei giovani. Ogni tarda sera diventa una discoteca in cui cercare sballo. Ma in queste condizioni: nessuna recinzione tanto che chiunque ci può entrare a qualsiasi ora, sporcizia, un sacco di amianto che si sfibra da inalare, fuochi lungo le pareti, rifiuti e isolamento foriero solo di pratiche pericolose e distruttive. Riceviamo queste segnalazioni fatte da vari cittadini e le rilanciamo a chi di dovere: alla proprietà probabilmente ignara di quanto avviene e alle autorità che auspichiamo intervengano».
Le immagini lasciano poco spazio all’immaginazione e tanto al degrado di un’area che sembra fuori controllo. Come i giovani che la frequentano. Della necessità di intervenire con politiche attive e strutturate di sostegno ai ragazzi del quartiere, al momento privi di punti di ritrovo sani, di adeguati spazi educativi e culturali, si è discusso anche in consulta.
In quell’occasione è emerso di nuovo il tema del contrasto all’abuso di sostanze stupefacenti, oltre alla volontà di fare squadra con altre consulte, come Centro – San Gerardo e San Rocco, che già da qualche mese stanno affrontando il tema. Non sono poi mancate segnalazioni riguardo il recupero e la manutenzione degli spazi pubblici: un esempio su tutti l’area bimbi di via Guardini, dalle panchine rotte e dai giochi danneggiati.