Un profilo Facebook e quasi 3.500 amici. Infine un messaggio con invito a donare denaro per aiutare i bambini orfani e malati dell’Africa. Nella trappola delle pagine finte questa volta è cascato chi pensava di stringere amicizia col cardinale Angelo Scola. Solo che la pagina “Angelo Cardinal Scola” è un falso.
A segnalare la vicenda è stato il portavoce del cardinale, don Davide Milani, che dalla sua pagina personale e su quella del finto arcivescovo ha assicurato che si tratta di un falso, invitando tutti a non rispondere alle richieste di denaro.
Il trucco era semplice.
Approfittando della buona fede di chi chiedeva l’amicizia, il finto arcivescovo ha mandato un messaggio chiedendo una donazione in favore di un orfanotrofio.
“Saluti a voi nel nome del Signore nostro Gesù Cristo – era il messaggio postato in bacheca da una persona che si è isospettita – Grazie per la vostra amicizia qui su Facebook e per la grazia del Signore Gesù Cristo, questa amicizia deve portare bene a noi come individui e al mondo in generale. Voglio che a unirvi a me nel mio progetto personale per aiutare i bambini affamati e malati in tutta l’Africa. I bambini in Africa muoiono ogni giorno a causa di fame, malattie e guerre, e come cristiano / cattolica, abbiamo la responsabilità di rendere una mano a chi è nel bisogno. Vi preghiamo di inviare Orfanotrofio del Redentore mediante ********@inbox.com e di essere di aiuto a loro. Niente è troppo piccolo per dare e come si esegue questa operazione, possa Dio in cielo rendering aiuto per voi e la vostra famiglia. Io ti metterò in preghiera sempre. Posso essere contattato da qui a tutte le ore. Che la pace del Signore sia con voi, Angelo Scola”.
«Da venerdì io e l’arcivescovo Angelo Scola siamo in Turchia – ha spiegato don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio comunicazione della Diocesi, alla Provincia di lecco – Da un po’ tenevamo d’occhio questo profilo falso al quale avevamo già chiesto di chiudere. Ma in questi ultimi giorni ha passato il segno. Così, dopo che ho avuto certezza del fatto che chiede soldi, insieme al Cardinale abbiamo deciso di sporgere denuncia alla Polizia Postale».