Quale sarà il futuro del comparto dell’ex clinica Santa Maria? La domanda è scaturita spontanea tra quanti hanno assistito all’ultima seduta del consiglio comunale, in cui è stata approvata una variazione al bilancio di previsione, che ha aggiunto uno stanziamento di 250mila euro ai 350mila euro già allocati per l’abbattimento del rudere del nosocomio, che l’amministrazione comunale ha acquistato in febbraio dall’Inps.
Per ora, la certezza è che l’immobile, in condizioni a dir poco disastrose, sarà abbattuto dopo le vacanze estive, forse già in settembre, dopo che in settimana la giunta ha ricevuto lo studio di fattibilità per la demolizione, cui seguiranno la progettazione esecutiva e la gara per l’assegnazione dell’appalto.
«Stiamo parlando di 600mila euro per un intervento parziale – ha commentato Ilaria Cerqua, capogruppo di Forza Italia – ma il futuro è incerto. Ci sta, comunque. La mia opinione è però che o da qua ad un anno si decide cosa fare dell’area, o è meglio individuare un progetto transitorio per renderla fruibile nel medio periodo».
Il focus si è poi concentrato, proprio su input di Cerqua, sulla cappellina dell’ex clinica, che ha un ingresso dalla via Boccaccio, per la quale è in corso un approfondimento. «Stiamo valutando – ha confermato l’assessore ai Lavori pubblici Pinuccio Borgonovo – se sia possibile preservarla nelle more della demolizione».
Lo scopo qui è soddisfare le richieste di tanti cittadini, soprattutto i residenti nella zona, per i quali negli anni cinquanta e sessanta il piccolo stabile ecclesiastico, oggi in stato di abbandono come il resto della struttura, ha costituito un punto di riferimento, spesso anche giornaliero, per la frequentazione delle sante messe. Il parere di Cerqua sul comparto è stato sposato dal sindaco Alberto Rossi, che non si è sbottonato più di tanto sull’esistenza o meno di progetti cui destinare il perimetro, una volta che sarà liberato dall’edificio che lo occupa: «Sono d’accordo sul fatto che il contesto vada reso usufruibile al più presto. Per quanto riguarda la cappellina, si tratta di un’unghia all’interno di una costruzione di più vaste proporzioni e stiamo cercando di capire cosa farne».
L’ex clinica, chiusa da oltre mezzo secolo, è stata acquistata come detto dal Comune di Seregno in febbraio. All’Inps, che ne deteneva la proprietà dal 1992, sono andati per questo 400mila euro circa, Iva inclusa. La trattativa tra le parti era cominciata un biennio prima, quando il sindaco Alberto Rossi e l’assessore alla Pianificazione territoriale Claudio Vergani si erano recati per questo a Roma.