A un anno esatto dall’inizio dell’emergenza Covid, Esselunga ha raccontato in un “video-diario” il “vissuto” del primo lockdown attraverso le testimonianze raccolte dai dipendenti che hanno affrontato l’emergenza giorno per giorno, rimanendo sempre al fianco dei clienti. Emozioni, paure e speranze si materializzano attraverso le parole e le espressioni dei volti di coloro che non hanno mai smesso di lavorare nemmeno nei giorni più critici della pandemia. Con una voce anche da Macherio.
C’è chi ha servito la zona rossa di Codogno (“un banco di prova impegnativo”) ricevendo in segno di gratitudine i disegni dei bambini e chi non si immaginava che lavorare in un supermercato lo facesse sentire “un eroe italiano”.
IL VIDEO
Le immagini si concentrano sugli scaffali vuoti, sulle lunghe file di persone in attesa di entrare nei punti vendita, sui carrelli colmi di provviste come se di lì a poco dovesse scoppiare una guerra.
“Ci sono stati momenti in cui abbiamo vissuto un vero e proprio assedio – sottolinea Sami Kahale ceo di Esselunga – persone che lottavano per una bottiglia d’acqua o per una confezione di disinfettante”.
In quei frangenti c’era anche chi negli addetti alle vendite cercava un punto di riferimento. “Le persone avevano bisogno di un contatto umano – rivela una dipendente – di qualcuno con cui parlare dei loro problemi, della loro vita”.
Sono state situazioni difficili in cui il personale ammette di avere trovato forza e sostegno reciprocamente, contando gli uni sugli altri.
“Non siamo eroi – evidenzia un addetto – ma gente che ha fatto bene il proprio lavoro e questa è stata la prima risposta al Covid”.
Malgrado il periodo complicato la società fondata dal brianzolo Bernardo Caprotti non ha mai fatto mancare il suo sostegno alle persone in difficoltà attraverso il supporto alla Croce Rossa e al Banco Alimentare.