Elezioni regionali, intervista a Attilio Fontana: «L’autonomia? Imprescindibile, ci arriveremo»

Intervista a Attilio Fontana, presidente ricandidato della Lombardia: il suo primo mandato, con un occhio rivolto al futuro e ai progetti per la Brianza.
Attilio Fontana
Attilio Fontana

«Imprevedibile». Con questo singolo aggettivo il governatore lombardo uscente, Attilio Fontana, definisce la sua esperienza dell’ultimo quinquennio. Dialogando con il Cittadino il presidente ha voluto ripercorrere il suo primo mandato al vertice di Regione Lombardia, che sta volgendo al termine. Un mandato per l’appunto segnato dall’improvviso e continuo manifestarsi di sfide colossali.

«Covid, costo dell’energia e guerra: negli ultimi anni si è verificata una sequenza di eventi negativi assolutamente incredibile – spiega – Però ritengo che la Lombardia da queste prove sia uscita drammaticamente rafforzata perché, se da un lato la sofferenza è qualcosa che ancora tutti noi percepiamo, dall’altro lato la nostra regione ha dato la dimostrazione di riuscire, nel momento in cui ha potuto riprendere in mano la situazione, a non essere travolta da qualcosa, come il virus, che nessuno conosceva. La campagna vaccinale lombarda, che è stata un modello per l’intera Europa, ha fatto sì che si potesse ricominciare. C’è stato poi il concorso di altri strumenti, come la legge 9, con cui abbiamo dimostrato di credere nella ripartenza, investendo qualcosa come 4 miliardi di euro in opere pubbliche. Questo ha contribuito a incrementare il Pil regionale e, soprattutto, ha dato la possibilità al nostro settore produttivo di non sentirsi abbandonato».

La parentesi pandemica ha portato anche a grandi cambiamenti in ambito sanitario, con l’apertura delle Case di comunità.

«Strutture che si sono potute realizzare adesso perché sono arrivati i fondi del Pnrr, ma non è che prima l’idea non ci fosse e anzi era già presente durante il mandato del mio predecessore, Roberto Maroni. Solo che, evidentemente, non c’erano risorse sufficienti. Adesso, con un miliardo e 200 milioni, abbiamo potuto realizzare in tempi rapidi quest’idea. Per l’Asst di Monza sono già attive due strutture, Brugherio e Monza, quest’ultima in una location provvisoria, in attesa dei lavori di ristrutturazione del vecchio Ospedale San Gerardo, dove in una struttura di nuova costruzione sorgerà anche l’Ospedale di comunità, mentre per l’Asst Brianza sono attive le ”Case” di Vimercate, Giussano, Limbiate, Lissone e Cesano Maderno, oltre all’Ospedale di comunità sempre a Giussano».

In questi cinque anni il nostro territorio, la Brianza, per quanto riguarda i suoi rapporti con la Regione, è stata interessata da continue discussioni su Pedemontana. A che punto siamo?

«Per quanto riguarda Pedemontana la situazione è semplice: i passaggi amministrativo-burocratici sono conclusi e tra settembre e dicembre partiranno i cantieri».

Un altro dei temi che riguardano la nostra provincia è quello di Villa Reale.

«Regione Lombardia crede fortemente nel rilancio della Reggia di Monza e lo ha dimostrato promuovendo un Accordo di programma che ha messo a disposizione 55 milioni di euro. Il futuro della Villa e del Parco è definito dal Masterplan che i professionisti di Regione stanno ultimando. Questo definirà, sulla base di una visione di medio-lungo periodo, le strategie e le azioni per la valorizzazione sostenibile del complesso monumentale sotto il profilo storico-culturale, attraverso la diffusione della conoscenza del patrimonio ai diversi pubblici, ambientale e paesaggistico, attraverso un programma culturale innovativo e di qualità che coniughi mostre, eventi, convegni, performance di rilevanza nazionale con la consapevolezza ambientale, che stimoli sport, salute e benessere. Il nuovo piano strategico dovrà individuare un modello di sviluppo sostenibile, definire un percorso di attrattività e di crescita, anche economica per il territorio, che dovrà necessariamente accompagnarsi al rispetto dell’ecosistema».

In termini di attrattività si attendono con grande attenzione anche le olimpiadi invernali del 2026. Quale potrà essere l’indotto per il territorio?

«Innanzitutto ci sarà un miglioramento dell’infrastrutturazione, perché noi realizzeremo alcune opere. Poi la società che è stata costituita allo scopo dal Governo (Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, nda) e a capo della quale è stato nominato come commissario l’ingegner Luigivalerio Sant’Andrea realizzerà parecchie opere pubbliche che miglioreranno la viabilità e i trasporti sul territorio regionale, oltre all’impiantistica, che sarà migliorata a sua volta. Chiaramente poi ci sarà un forte rilancio dei nostri territori anche sotto altri aspetti: l’evento olimpico viene guardato da miliardi di persone in tutto il mondo. Persone che scopriranno i nostri luoghi, la nostra capacità e la nostra organizzazione e io sono convinto sarà un mezzo attraverso il quale richiamare moltissima gente e rilanciare ulteriormente un turismo che ha già ricominciato a volare».

La Lombardia già nel 2017 aveva visto prevalere il voto referendario a favore di una maggiore autonomia nei confronti dello Stato centrale, ma negli ultimi anni non sono stati fatti passi avanti. Ora, però, le cose potrebbero cambiare…

«A me sembra che ci siano le condizioni perché si possa arrivare all’approvazione di questa riforma. Che poi non è una riforma, perché è l’applicazione nella realtà di una parte della Carta costituzionale. Questa credo sia una premessa doverosa per togliere argomentazioni a quei catastrofisti che diffondono voci false. Credo che nel corso di questa legislatura parlamentare si possa arrivare al risultato semplicemente perché colei che rappresenta la sintesi della maggioranza, cioè la premier Giorgia Meloni, ha detto in più occasioni, una anche in mia presenza, che la riforma sull’autonomia è tra quelle imprescindibili per il nostro Paese. Penso dunque che sicuramente si arriverà a una soluzione».