Ha colto l’occasione della visita a una impresa di Arcore specializzata in organi a canne per rendere nota una interrogazione “in Regione Lombardia per sostenere i restauratori degli organi a canne. Mestiere antico che non deve andare perso”,
Elezioni: Corbetta in difesa dei mestieri antichi, visita alla Alessandro Corno di Arcore
Alessandro Corbetta, consigliere regionale brianzolo ricandidato per la Lega, ne ha parlato con i fratelli Donato, Serafino e Antonio che oggi gestiscono la ditta Alessandro Corno s.n.c. Una realtà che affonda le radici nel mondo di nicchia degli organi a canne fin dalla prima metà del ‘900: progetta, costruisce e restaura organi a canne di qualsiasi sistema, esegue restauri filologici, studia e progetta modifiche per il miglioramento e l’evoluzione degli strumenti.
“Gli interventi normativi nazionali adottati negli ultimi anni dai governi di sinistra e dal ministro alla Cultura Franceschini hanno prodotto delle disparità di trattamento all’interno della categoria professionale dei restauratori di strumenti musicali, in particolare degli organi a canne, attribuendo una posizione di vantaggio a imprese e addetti che sono diplomati Icr e qualificati Saf. L’impegno di regione Lombardia è quello di sostenere la categoria, mantenere l’occupazione e tutelare il patrimonio storico-artistico”, ha detto Corbetta.
Elezioni, Corbetta in difesa dei mestieri antichi: «Il ministro Franceschini aveva regolato il settore estromettendo professionisti»
“Infatti – prosegue – il ministero nel regolare il settore non ha tenuto conto degli operatori che esercitano da anni la professione prima della messa a regime stabilita nell’anno 2004 con l’introduzione del codice dei beni culturali, che ha richiesto il rilascio di nuovi e diversi titoli abilitativi. Nel 2015 il Ministero ha indetto un bando per le figure professionali per il settore dell’organaria, orientato all’ottenimento della qualifica di restauratore per la quale è stato pubblicato un elenco nel 2018. I professionisti esclusi da questo elenco hanno visto preclusa la possibilità di poter continuare il proprio lavoro in autonomia con il paradosso di non poter nemmeno intervenire sugli organi da loro stessi costruiti. Questi restauratori, come i fratelli Corno, stanno vivendo una drammatica situazione, poiché, da un giorno all’altro, sono stati estromessi dal mondo del lavoro, con le conseguenze immaginabili”.