Da un lato c’è il mercato immobiliare con i suoi saliscendi, i prezzi al metro quadro in salita, la richiesta di abitazioni con ampi spazi esterni (pandemia docet). Ci sono le nuove costruzioni che sembrano spuntare a ogni angolo e i cantieri che sono il frutto di piani e di progetti approvati dalle amministrazioni comunali nel corso degli ultimi anni. Dall’altro lato ci sono gli ambientalisti che puntano il dito contro lustri e decenni di politiche urbanistiche “sbarazzine”, che hanno regalato alla Brianza il triste primato di essere una tra le province più cementificate d’Italia.
Edilizia: i numeri diffusi da Istat
Nel mezzo ci sono i numeri, che aiutano a inquadrare la situazione dalla giusta angolatura. Come quelli diffusi da Istat, elaborati in seguito al censimento della popolazione e delle abitazioni: sono cifre e percentuali attese da parecchio e pubblicate solo recente. Anche se ormai sembrano datate – risalgono infatti al 2019 – al momento rappresentano l’unico strumento a disposizione per avviare una riflessione che, per forza di cose, dovrà presto essere aggiornata con dati riferiti a un contesto più attuale.
Edilizia: 12,6% di abitazioni non occupate a Monza
Intanto però un punto fermo c’è ed è quello che punta l’attenzione su un 12,6% di abitazioni non occupate presenti nel territorio del Comune di Monza. Il che si traduce in un 8.014 di abitazioni vuote o occupate esclusivamente da persone non dimoranti abitualmente (questi i criteri utilizzati da Istat) su un totale di 63.366 alloggi.
L’ufficio statistica del municipio monzese ha estrapolato dall’indagine nazionale tutti i dati che riguardano il capoluogo e i comuni della sua provincia. Ecco allora che un altro dato salta subito agli occhi: è il 16,6% di abitazioni non occupate censite a livello brianzolo, vale a dire 73.328 case, a fronte delle 368.656 che risultano invece abitate. Due numeri che, sommati, portano a un complessivo di 441.984 alloggi che disegnano lo skyline del territorio.
Edilizia: i numeri della Brianza
La media non sarebbe una media se non contenesse percentuali superiori. Come il 23,2% di abitazioni non occupate censite a Renate (il dato più alto di tutta la provincia), il 22,6% di Cornate d’Adda e il 22,4% di Veduggio con Colzano. Al capo opposto della classifica si trovano i comuni di Brugherio, con solo l’11,2% di abitazioni non occupate, l’11,8% di Villasanta e il 12,1% di Roncello.
I dati forniti dall’ufficio statistica consentono di confrontare la situazione brianzola alla media del Belpaese, dove addirittura la percentuale di abitazioni non occupate è pari al 29,7% e, come si può immaginare, varia molto da regione a regione. La fotografia scattata dai funzionari comunali è così nitida che consente di mettere a fuoco ulteriori dettagli. Come la tipologia di possesso delle abitazioni occupate. Vale a dire: se di proprietà o in affitto. La stragrande maggioranza degli alloggi è di proprietà. Risulta infatti esserlo l’81,2% delle case a livello provinciale, numero che corrisponde a 299.272 abitazioni. Si assesta verso il basso la percentuale di case di proprietà nel territorio del Comune di Monza: risponde a queste caratteristiche il 75,1% delle abitazioni occupate (dato, questo, in linea con la media nazionale, che riporta un 76,7%). In fondo alla classifica, oltre al capoluogo, anche Burago di Molgora (68,5%) e Lissone (75,7%). All’estremità opposta si trovano invece Misinto, con 93,4% di case di proprietà tra quelle occupate, Carnate (93%) e Ornago (89%).