Droga a fiumi, a conferma che il narcotraffico rappresenta sempre “il principale canale di sostentamento economico delle organizzazioni malavitose”, come ha sottolineato pubblicamente il pm della direzione distrettuale antimafia Sara Ombra, titolare di una delle 3 indagini che hanno rialzato clamorosamente il velo sulle attività della ‘ndrangheta in Brianza.
In una delle 3 ordinanze eseguite nei giorni dai carabinieri, figurano, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche i brianzoli Federica Mariani, 29 anni, nata a Giussano e residente a Seregno, e il 43enne Massimo Salvatore Sculli, originario di Desio, residente a Seregno, dove gestisce la pizzeria Country.
La vicenda che li vede coinvolti assieme ad altre 7 persone, tra le quali risultano anche malavitosi di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, riguarda ingenti traffici di cocaina, con carichi anche da 50 chili per volta. Secondo le accuse, Federica Mariani si occupava della vendita dello stupefacente, mettendosi alla guida di una Volkswagen Passat provvista di doppiofondo, “di cui conosceva il meccanismo di apertura e chiusura”.
Sculli, sarebbe stato “a disposizione della vendita di stupefacenti per vari acquirenti, mettendo a disposizione la propria abitazione di Seregno affinché gli associati occultassero droga, armi e denaro”: Inoltre, sempre secondo le accuse della procura distrettuale, “il locale pizzeria Country, di proprietà del padre e da lui gestito, veniva utilizzato come luogo di ritrovo dei consociati”.