La notizia è arrivata dall’Africa ed è stata subito diffusa sul sito del Villaggio della Gioia: venerdì 4 giugno è morto padre Fulgenzio Cortesi. Aveva 85 anni. Missionario passionista in Messico, nelle favelas del Brasile, in Kenya e in Tanzania, padre Fulgenzio trascorse una decina d’anni anche a Desio, prima con alcuni confratelli nella struttura della casa natale di Pio XI e poi nella canonica del santuario del Crocifisso, chiesa alla quale dedicò tanta passione. Il ricordo di padre Fulgenzio è ancora vivo in città, soprattutto nelle famiglie del rione Dugana, che spesso visitava. Collaborò attivamente con la redazione locale del nostro giornale, proponendo pezzi scritti da lui, fine ed ispirato giornalista (fondò e diresse parecchie riviste missionarie), e dispensando consigli.
Nella sua casa presso il Crocifisso era solito anche riunire i lavoratori cattolici dell’Autobianchi, della Brollo, della Worthington e di altre industrie del territorio per momenti di formazione e confronto.Tanti desiani hanno mantenuto contatti con lui anche dopo la sua partenza da Desio, nel 1984, quando si trasferì a Calcinate e fondò il ’Museo d’arte e cultura africana Pio XI’ e successivamente il Villaggio africano, realtà ricche di spirito missionario, anche grazie alla preziosa raccolta di materiale etnografico proveniente dai villaggi africani e addirittura con l’esposizione di abitazioni indigene.
Padre Fulgenzio diresse il museo e il villaggio per 15 anni, poi nel 2000 ripartì per la Tanzania, dove creò il Villaggio della Gioia, per accogliere e impartire le basi dell’istruzione ai bambini di strada, agli orfani, alle ragazze madri, agli indifesi. Proprio il sito del Villaggio della Gioia ha pubblicato sabato l’ultimo messaggio ricevuto da padre Fulgenzio, un vero e proprio testamento spirituale di un uomo forte, sicuro, innamorato di Dio e degli uomini: «La prima parola che vorrei dire oggi è grazie. Grazie a tutti gli amici che mi hanno accompagnato nei miei lunghi anni. Grazie a tutti voi, insieme abbiamo potuto realizzare il Villaggio della Gioia, il Villaggio della Luce, il Noviziato e la grande casa di Preghiera che sta per essere ultimata a Dodoma, nuova capitale della Tanzania. Grazie per avere sostenuto la nuova Congregazione delle Mamme degli Orfani che sta fiorendo nella chiesa di Dio e nel mondo intero. Oltre al grazie vorrei sottolineare la parola speranza. Quella speranza che ci ha sostenuto in progetti ‘pazzi’ ma realizzati. Ma non di quella speranza tutta e solo umana che è sciocca ipoteca su un futuro incerto, ma che è sostanza di cose sperate e poi realizzate». Grazie a te, padre Fulgenzio