Desio, mal di testa in aumento «Farmaci fai da te: grosso rischio»

Come a Monza, anche in ospedale a Desio, che ospita il secondo centro regionale per le cefalee, all’interno della clinica neurologica e stroke unit diretta dalla dottoressa Bianca Maria Bordo, si registra un afflusso crescente di persone afflitte dal mal di testa: più problemi di lavoro e di vita, e la cefalea si diffonde.
Desio, le neurologhe Franca Maria Donato ( a sinistra) e Bianca Maria Bordo
Desio, le neurologhe Franca Maria Donato ( a sinistra) e Bianca Maria Bordo

Come a Monza, anche in ospedale a Desio, che ospita il secondo centro regionale per le cefalee, all’interno della clinica neurologica e stroke unit diretta dalla dottoressa Bianca Maria Bordo, si registra un afflusso crescente di persone afflitte dal mal di testa: più problemi di lavoro e di vita, e la cefalea si diffonde.

La struttura per ora regge, ma un implemento del personale non farebbe male, anzi. Tanta la mole di lavoro, che comprende anche consulenze per i presidi di Giussano e Carate: in cura dieci pazienti la settimana, in arrivo da pronto soccorso e medici di base, per 230 passaggi l’anno e la lista d’attesa è sempre folta. Il centro cefalee rappresenta un pezzo della clinica neurologica, dove sono impegnati 10 medici, 13 infermieri, e che dispone di 34 letti per il ricovero e una lunga serie di ambulatori specialistici, da quello cerebrovascolare a quello di neuropsicologia.


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«In pronto soccorso –afferma Maria Franca Donato, responsabile del centro per le cefalee –arrivano molti casi di persone con mal di testa. Subito somministriamo degli antidolorifici per fare loro passare la fase acuta dell’attacco: endovenose, flebo, contro la nausea, il vomito e ansiolitici per la gestione della componente emotiva. Poi si passa alla fase di indagine: per capire se la cefalea è un episodio, se invece si tratta di una ripetizione e se nasconde altre patologie».

Le due dottoresse insistono su due punti in particolare perché la terapia funzioni, una sorta di pro memoria per chi soffre di mal di testa. Il primo è la comunicazione, il secondo la costanza. «Per il paziente –dice Donato – è molto importante tenere un diario degli attacchi di mal di testa. Si tratta di moduli prestampati nei quali vengono registrati il momento in cui sorge il mal di testa, in quali circostanze, la durata, la reazione al farmaco. Anche parlare col medico serve moltissimo: la comunicazione fa la differenza».

L’altra cosa che consigliamo –aggiunge la dottoressa Bordo – è quella di non mollare la presa: c’è chi ritiene di essere guarito perché gli attacchi si sono dileguati nel tempo e non si fa più vedere. Invece i controlli a scadenza fissa vanno mantenuti e soprattutto nella stessa struttura, in modo che gli stessi medici abbiano in cura lo stesso paziente. Il consiglio di essere costanti nei controlli vale anche per le donne che entrano in menopausa, una stagione della vita che fa diminuire la cefalea. Da evitare in modo assoluto la cura ’fai da te’».

Data la lunghezza della lista d’attesa i medici auspicano il supporto di un segretario per il disbrigo delle pratiche telefoniche e di maggiore personale infermieristico: in alcuni casi di abuso farmaci da cefalea si arriva al ricovero.