Una tradizione millenaria che viene tramandata di generazione in generazione. Oggi non sono in tanti a praticarla ma la speranza che la passione per le campane continui a esistere c’è.
A dimostrarlo è la visita che la classe quinta A della scuola primaria Tagliabue di Desio ha effettuato alla torre campanaria. Una ventina di alunni, accompagnati dalle loro due maestre hanno visitato la torre della basilica dei santi Siro e Materno, accompagnati da cinque campanari del Gruppo campanari della Basilica.
Desio: i bambini della primaria sulla torre alla scoperta delle campane, in cima con le maestr e i campanari
I bambini sono saliti fino in cima alla torre campanaria dove, con un panorama mozzafiato, gli è stata raccontata la storia della Basilica e delle campane di Desio. Lì, a più di 40 metri d’altezza, si è scatenata tutta la curiosità dei piccoli alunni con una pioggia di domande.
Come fate a suonare le campane? Quando le suonate? Quando è stato costruito il campanile? Come si usa la tastiera della campana bèla?
«Siamo rimasti molto colpiti dalle loro numerose domande e dal loro entusiasmo – racconta il giovane campanaro Davide Parravicini – Tramandare a dei ragazzi così giovani questa tradizione è stata una sensazione particolare. Se ci penso le campane di Desio sono state fuse 1843. Mio nonno era un campanaro. Ora tocca a noi portare avanti l’usanza. Cerchiamo di non perderla visto che negli ultimi decenni si sono perse un po’ di tradizioni. Queste cose fanno parte della nostra identità, è il bello di ogni paese. Per questo motivo invitiamo chiunque voglia provare a diventare campanaro».
Desio: i bambini della primaria sulla torre alla scoperta delle campane, piccola esibizione
Oltre alla spiegazione i campanari hanno fatto una piccola esibizione suonando una campana e mostrato ai loro nuovi alunni come si suona con la tastiera la campana bèla.
«I bambini erano molto sorpresi, alcuni emozionati per la stretta scalinata e l’altezza della torre – racconta Nadia Galli, insegnante che ha accompagnato la sua classe – Sono convinta dell’utilità di questa iniziativa. Conoscere il territorio in cui si abita è fondamentale. Molti di loro hanno detto che quando il Gruppo campanari farà le aperture della torre vorranno risalirci con mamma e papà. Ringrazio la mia collega Manuela Mazzeo e i cinque campanari d’oro Davide, Marvin, Ezio Francesco e Umberto».
Ma non finisce qui la voglia di tener viva questa tradizione. Anche nella chiesa di san Giovanni Battista, il gruppo Tocchi e rintocchi, oltre ad aver organizzato un corso su come suonare le campane per i bambini dell’oratorio ha invitato Desio i Campanatt di Cassina de’ Pecchi.