Il desiano Massimo Cannarozzo è stato arrestato dalle Fiamme gialle di Sesto San Giovanni insieme a un altro imprenditore, Antonio Scabrini, nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale e traffico di rifiuti che ha portato anche al sequestro di beni per oltre 4 milioni di euro. I due imprenditori risultavano nullatenenti ma vivevano nel lusso.
Secondo le indagini coordinate dal pm monzese Donata Costa, i due avrebbero emesso fatture false per oltre 129 milioni di euro. Si sarebbero inoltre resi responsabili di danni ambientali. In particolare, avrebbero commerciato in nero rifiuti metallici i cui proventi sarebbero stati riciclati attraverso investimenti su piazze borsistiche internazionali.
Un business illegale che ai due avrebbe fruttato un guadagno di oltre 4 milioni di euro in un solo anno di attività: questo anche attraverso l’emissione di documentazione falsa sia con riferimento alla normativa ambientale (per 40 mila tonnellate di rifiuti metallici) sia alle leggi tributarie, con un’imposta evasa di oltre 3 milioni.
Posti sotto sequestro auto di lusso uno yacht ormeggiato a Viareggio e una villa a Desio. Colpiti da denunce altre 11 persone fra amministratori, professionisti e intestatari fittizi di beni, accusate a vario titolo di reati tributari, ambientali, riciclaggio, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori.
Massimo Canarrozzo, tra l’altro, può essere considerato un “figlio d’arte”: il padre Domenico in passato era stato indicato dall’ex ministro Rino Formica come “il primo evasore d’Italia”in quanto avrebbe acquistato in nero tonnellate di metalli per rivenderli attraverso un giro di società di comodo.