Deposito M5 al Casignolo di Monza: “Pronti alle barricate”

I residenti della zona si dicono pronti alla mobilitazione di fronte alla realizzazione nell'area alla periferia di Monza del deposito.
Alcune delle fermate della metropolitana M5 a Monza
Alcune delle fermate della metropolitana M5 a Monza

A San Rocco di Monza c’è chi si prepara a scendere in piazza per provare a fermare la costruzione del deposito dei treni al Casignolo: le prime voci contro l’opera progettata da MM si sono levate durante l’incontro organizzato da Legambiente e Ccr. «Siamo pronti a fare le barricate» ha avvertito uno dei, per la verità pochi, residenti nella zona. Gli abitanti hanno annunciato la levata di scudi contro l’opera che si mangerebbe 18.000 metri quadri di terreno seminato a colza, uno degli ultimi serbatoi verdi nella parte di Monza al confine con Cinisello Balsamo: «L’impatto della metropolitana sul nostro quartiere sarà devastante – hanno ribadito alcuni cittadini – non vogliamo il deposito in superficie» mentre potrebbero non avere nulla da ridire se venisse interrato.

Deposito M5 al Casignolo: una alternativa

L’ipotesi, secondo Giuseppe Civati, sarebbe praticabile: le officine potrebbero essere costruite nel sottosuolo e coperte con la terra estratta dallo scavo in modo da formare una sorta di collinetta alta 6-8 metri che potrebbe essere piantumata con siepi e alberi che arricchirebbero la biodiversità dell’area. Gli uffici, invece, potrebbero attrezzati in edifici vicini, acquistati dal Comune, in modo da non costringere gli impiegati a trascorrere le giornate sottoterra.

«Non pensate solo all’impatto ambientale – ha raccomandato un cittadino all’assessora alla Mobilità Giada Turato – pensate anche a quello sulle persone. A Sesto San Giovanni, quando sono partiti i cantieri per la metropolitana, hanno chiuso molti negozi».