Da Vimercate spiega l’Isis agli italiani con un libro: «Occorre una presa di coscienza globale»

LEGGI A Bruxelles - Con il suo libro sta facendo conoscere l’Isis a migliaia di italiani, le sue origini e soprattutto le sue fonti di finanziamento e approvvigionamento. È un vimercatese ad avere messo l’organizzazione terroristica islamica ai raggi X .
Da Vimercate spiega l’Isis agli italiani con un libro: «Occorre una presa di coscienza globale»

Con il suo libro sta facendo conoscere l’Isis a migliaia di italiani, le sue origini e soprattutto le sue fonti di finanziamento e approvvigionamento. È un vimercatese ad avere messo l’organizzazione terroristica islamica ai raggi X facendone emergere origini e caratteristiche ignote al grande pubblico. “L’Isis”: è questo il titolo del saggio scritto dal vimercatese Andrea Foffano, dall’inizio dell’anno in distribuzione nelle edicole e a breve anche nelle maggiori librerie.

Foffano, una laurea in Scienze infemieristiche alle spalle, una breve in Scienze politiche e una lunga esperienza nel settore del sicurezza e dell’intelligence sta presentando il suo volume in tutta Italia. Il saggio è aggiornato fino alla strage di Parigi e analizza le fasi di nascita ed evoluzione dell’esercito, mettendone in evidenza anche gli aspetti economici e di business legati al controllo dei pozzi di petrolio con un sottotitolo accattivante: chi lo finanzia, chi vende le armi? Chi e come lo protegge? Chi compra il suo petrolio? Gli incredibili retroscena che si nascondono dietro la più sanguinaria delle “guerre sante” .

«Ho analizzato il fenomeno con occhi di chi conosce la realtà dall’interno, pur non avendo mai avuto contatti diretti – spiega – L’Isis è nato dopo la seconda guerra del Golfo con lo scioglimento dell’esercito iracheno e la presenza di soldati allo sbando, confluiti poi nelle truppe del Califfo».
Soldati perfettamente addestrati dei quali, Foffano conferma, bisogna aver paura: «È un esercito molto preparato. Nel quale sono confluiti anche occidentali che hanno abbracciato la Jihad». Un fenomeno che non va sottovalutato. «L’Isis è una minaccia reale – conferma –. Fino ad oggi i nostri servizi di sicurezza hanno lavorato molto bene riuscendo a sventare il pericolo e a controllare la minaccia. Ma per il futuro, a mio parere, occorre una presa di coscienza globale».

Questi soldati non scherzano, fa intendere Foffano, non bisogna abbassare la guardia anche perché il pericolo potrebbe essere in casa: «Gli straordinari flussi migratori degli ultimi anni potrebbero portare ripercussioni nelle zone dove il flusso non è stato controllato. E l’Italia è uno dei Paesi dove i flussi sono stati più ingenti e non sempre efficacemente controllati».

Ma allora a casa nostra dobbiamo avere paura dell’Isis? «Quello che maggiormente spaventa è il germe fondamentalista – conclude – L’islam è lo strumento attraverso il quale i miliziani operano ed è un errore fare di tutta l’erba un fascio confondendo i terroristi con la religione».